Delusione su delusione. Non si ferma il momento no del Palermo. Il pareggio interno col Benevento, ultimo in classifica, certifica una vera e propria crisi per i rosanero.

I numeri sono impietosi. Una vittoria nelle ultime 11 giornate. Un cammino da incubo, da zona play out, se non da retrocessione.

Frutto anche di una vera e propria involuzione sul piano del gioco. Difficoltà a segnare, difficoltà a difendere e poca fantasia a centrocampo. Semplicemente come se si fosse rotto un giocattolo. Per non parlare dell’infermeria che in queste settimane decisive è quantomai affollata. Ultimo ospite in ordine cronologico è Dario Saric che ad inizio settimana sarà sottoposto ad esami clinici dopo essere stato costretto ad uscire a fine primo tempo nella sfida con il Benevento.

Dieci punti nelle ultime 11 giornate, marcia da play out

I numeri dicono molto. Nelle ultime 11 giornate è arrivato un solo successo, col Modena per 5-2 nella partita che ha preceduto l’ultima pausa di campionato. Poi sette pareggi (cinque consecutivi) e 3 sconfitte.

Se si dovessero prendere in considerazione le ultime 11 partite, il Palermo occuperebbe la 14ma posizione con appena 10 punti. Gli stessi di Brescia, terzultimo, Cittadella e Spal, penultimo. Uno in più di Perugia, due in più della cenerentola Benevento che al Barbera è venuta ad imporre il pareggio. E, per inciso, se i sanniti avessero vinto, non avrebbero rubato nulla. Meno punti di tutti ha fatto la Reggina con appena 7 ma sono conteggiati i 3 punti di penalizzazione: sul campo sarebbero 10.

Dalla sconfitta col Genoa (che rievoca quella storica del Palermo dei picciotti allenati da Ignazio Arcoleo nella stagione 1995-1996 che si arenò al Ferraris dopo 11 partite iniziali senza sconfitte, ndr), la squadra ha avuto una involuzione progressiva.

Ultimo acuto col Modena, poi pareggi e sconfitte

L’ultimo sorriso in campionato risale al 17 marzo scorso. Un venerdì che in barba alla scaramanzia fu del tutto favorevole ai rosanero che nonostante l’assenza di Matteo Brunori, riuscirono ad offrire una grande prestazione soprattutto nella ripresa vincendo 5-2 in una serata magica nella quale segnarono Tutino, Soleri, Verre, Aurelio e Vido. Poi la pausa, l’ultima della stagione, il ritiro a Girona ed il ritorno in campo con un ruolino di marcia ancora più preoccupante. Sconfitte a Parma ed a Venezia e pareggi interni con le pericolanti Cosenza e Benevento.

Con le Streghe l’ennesima rimonta subita

Palermo-Benevento, delusione rosanero a fine partita. Foto: Pasquale Ponente

Palermo-Benevento, delusione rosanero a fine partita. Foto: Pasquale Ponente

 

Il periodo negativo è anche alimentato dalle rimonte subite. Nelle ultime 11 giornate nel Palermo si sono manifestate l’incapacità di gestione del vantaggio e la scarsa propensione a chiudere il conto. È successo col Frosinone (1-1 con la capolista che ha recuperato il gol da oltre centrocampo di Verre), con il Pisa (beffardo il pareggio di Sibilli nel finale), con il Cittadella (con rosanero bravi a recuperare dallo 0-2 ma raggiunti sul 3-3), con il Venezia (al gol iniziale di Brunori, sono arrivate tre reti dei lagunari) e, appunto col Benevento quando a Sala ha replicato Farias.

Play off a soli due punti, salvezza quasi aritmetica

Fa sensazione che con una serie negativa di queste dimensioni il Palermo rimanga non lontano dalla zona play off. Ed, anzi, addirittura ci si avvicini. L’ottava posizione dista soltanto due lunghezze. “Magia” di un campionato cadetto estremamente equilibrato. La Reggina penalizzata di 3 punti in settimana e sconfitta in casa dal Brescia si è ritrovata in ottava posizione con 46 punti. I rosanero al pari del Modena ne hanno raccolti 44 mentre la Ternata giocherà a breve la sua partita col Pisa.

Ma è altrettanto giusto guardare indietro visto il passo lento in classifica. La zona play out dista 7 lunghezze e mancano 4 partite alla fine. Un vantaggio discreto sul Cittadella, che ha 37 punti e che ricopre attualmente la 16ma posizione che si gioca a fine stagione regolare lo spareggio per la salvezza con la 17ma. Sono 9, invece, i punti di vantaggio sul Brescia, terzultimo ed in zona retrocessione.

Play off o salvezza? Si decide nelle ultime quattro giornate

Matteo Brunori, post Palermo-Benevento. Foto: Pasquale Ponente

Matteo Brunori, post Palermo-Benevento. Foto: Pasquale Ponente

La stagione regolare vede avvicinarsi il traguardo finale. Mancano quattro partite. Inutile parlare di quattro finali per la zona play off. È vero che mancano solo 2 lunghezze ma la squadra vista in campo nelle ultime uscite ed al di là delle parole di tecnico e calciatori nelle rituali interviste del post partita (“Possiamo farcela” e “Guardate la classifica, siamo lì”, sembra essere lontana anni luce dalla zona spareggi. Dalla partita col Parma, vero e proprio spareggio per l’accesso ai play off, sono arrivati soltanto due punti. I rosa hanno fallito tutte le partite per avvicinarsi alle prime otto. Lasciando ben 7 punti per strada nelle ultime tre partite con squadre di bassa classifica.

Sembrerebbe più opportuno parlare di salvezza diretta. Le ultime quattro giornate vedono i rosanero impegnati a Como, in casa con la Spal, poi a Cagliari e nell’ultima partita la sfida interna col Brescia.

Inutile fare tabelle, servono gli ultimi sforzi. E, mancando la magia che contraddistinse la scorsa stagione, bisogna essere realisti visto il periodo estremamente negativo. Servono gli ultimi punti per essere definitivamente al riparo da brutte sorprese. E questo nonostante l’obiettivo dei play off non sia peregrino ma a due punti.

Con così tanto equilibrio le motivazioni possono fare la differenza. Come ieri. Il Benevento, ultimo della classe, col sangue agli occhi è venuto ad imporre l’1-1 al Barbera. Ma fa riflettere che le motivazioni della cenerentola siano più forti di quelle di una squadra che lotta – lotterebbe – per l’accesso agli spareggi promozione. Ancora più assurdo che il migliore per i rosanero, a parte l’autore del gol, sia stato il portiere.

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