Va male al Palermo. I rosanero perdono 1-0 al Barbera col Sudtirol in una sfida inedita per la serie B e rimangono a quota 7 in classifica al termine di una sfida che ha visto i rosanero attaccare e proporre con grande confusione e, inevitabilmente, in modo prevedibile. Non è mancata la mole di gioco ma è mancata l’incisività e quell’estro che cambiano gli equilibri.

Ed anzi, come spesso accade in questa prima parte di stagione, la squadra si fa male da sola. Pigliacelli combina la frittata di piede, Odogwu ringrazia.

E dire che l’inizio era stato piuttosto incoraggiante con buone incursioni di Floriano, capitano di giornata, nel 4-2-3-1 iniziale proposto dal tecnico Corini.

La squadra ha reagito attaccando a testa bassa. Tuttavia, Elia non ha inciso mentre Di Mariano fa vedere la sua esperienza e qualità senza incidere più di tanto. Brunori rimane troppo solo in avanti e con una difesa schierata come quella del Sudtirol diventa impossibile rendersi pericolosi. La classifica intanto piange: il Palermo rimane a quota 7 ed è nei bassi fondi della graduatoria.

La gita di Manchester doveva dare certezza, ha restituito una squadra con poche idee.

Le pagelle di Palermo-Sudtirol

Pigliaceli, 4.5: La combina grossa. Troppo grossa. Imperdonabile nelle partite tra amici, fiiguriamoci in serie B. Troppo lento a giocare il pallone in occasione del gol e viene beffato dall’attaccante del Sudtirol. Per il resto della partita compie un paio di buoni interventi di ordinaria amministrazione nel primo tempo. Poi al 55′ salva su un diagonale su Rover. Ma il peccato originale rimane. Deve però superare questo momento. Le amnesie dei portieri sono sempre le più difficili da superare ma è giusto non crocifiggerlo.

Buttaro, 5.5: Ad inizio match sbaglia qualche contrasto sulla destra, poi prende le misure ma non riesce ad incidere quanto potrebbe. Viene sostituito da Sala ad inizio ripresa.

Nedelcearu, 6: Al centro non ha commesso particolari errori, ha fatto il suo dovere, senza lode e senza infamia risultando puntuale nelle chiusure e con poche sbavature.

Marconi, 6: Idem come per il compagno di reparto.

Mateju; 5.5: Lotta e combatte ma è impreciso in alcuni interventi e si ha la sensazione che anche sulla sua fascia i pericoli possano esserci.

Segre, 5.5: Poca luce intorno a sé, non riesce a dare lucidità. Lotta con generosità, segna anche ma è in fuorigioco.

Stulac; 6: La qualità non manca, dai suoi piedi arrivano alcune giocate interessanti. Ma gli avversari lo chiudono in una gabbia feroce, così come tutto il resto della squadra. Dà l’impressione di poter fare di più. Si attendono tempi migliori.

Di Mariano, 5.5: Non riesce ad incidere come ci si aspetta. Le qualità tecniche non mancano, ma è ancora lontano dalla forma migliore. Non è neppure fortunato: nel recupero centra il palo sulla corta respinta del portiere ospite impegnato severamente da Vido. Sarebbe stato il pareggio.

Floriano, 6: E’ il migliore dei suoi nel primo tempo, rende vivace il reparto offensivo poi però cala col passare dei minuti. Viene sostituito da Corini ad inizio ripresa.

Elia, 5: Troppo leggero, non riesce ad imporsi, fa il dribbling in più in diverse occasioni e perde alcune volte il tempo per il tiro. Conclusioni sbilenche e mai pericolose. Nel corso della ripresa continua a non incidere. Esce ad 8 minuti dalla fine. Da rivedere.

Brunori, 5.5: Troppo isolato. Si impegna, prova a difendere la palla ma a volte risulta egoista. Del resto è una punta centrale e si può comprendere. Ma ormai è conosciuto e temuto dalle difese di tutta Italia che lo marcano ferocemente. Serve un aiuto: da solo non può fare i miracoli.

Allenatore Eugenio Corini, 5: Non riesce a scuotere la squadra. La reazione dei suoi è confusa. Ancora una volta, la squadra si fa male da sola ma non riesce a recuperare. Corini probabilmente deve mettere a fuoco le idee. E dopo Manchester deve ancora lavorare ulteriormente. Perdere una sfida con un altro avversario alla portata fa male. Perderlo senza riuscire a segnare e con un nuovo errore difensivo, comincia a pesare. Nei prossimi giorni il tecnico dovrà rigenerare il gruppo. Sarà questa la sua sfida più grande.

Sala dal 46‘, 5.5: Il suo ingresso in campo ha dato sostanza ma senza apportare l’accelerazione che si desiderava.

Damiani dal 46′, 6: Solita partita di sostanza e di sacrificio. C’è la sensazione che possa dare di più, ma serve tempo.

Soleri dal 46‘, 6: prende la traversa ad inizio ripersa. Quanto basta per dargli la sufficienza in quanto autore di una delle

Valente dal 68′, 5.5: Entra in campo per dare ulteriore vivacità in avanti. Contribuisce al forcing offensivo ma anche lui manca di lucidità.

Vido dall’82’, 6: Gli bastano pochi minuti per creare pericoli agli avversari. Impegna severamente Poluzzi nel recupero chiamandolo ad un intervento difficile dal quale stava scaturendo il gol.

A disposizione: Massolo; Pierozzi, Sala, Devetak, Lancini; Gomes, Broh, Saric, Damiani; Vido, Soleri.

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