Così non va. Niente luce, niente idee, a fari spenti e con un gioco ottuso e privo di fantasia pur giocando in 11 contro 9. Il Palermo a Bari non convince, non crea vere e proprie occasioni di gioco con la doppia superiorità numerica (a tratti tripla perché Menez si fa male nel finale) e sbaglia anche un rigore che quasi certamente sarebbe stato decisivo. Segna poi dopo 100′ ma in fuorigioco millimetrico. Ne nasce un pareggio a reti bianche deludente per come si era svolta la contesa.

Insomma, anziché approfittarne, i siciliani sono andati in confusione in modo preoccupante senza trovare la via del gol né tanto meno i crismi della reale pericolosità creata a tratti quasi per caso anziché dovuta a reali trame di gioco. La doppia superiorità anziché esaltare la voglia di vincere e la costruzione di gioco offensivo ha evidenziato i limiti della squadra. Tecnici o caratteriali lo dirà poi il tempo ma è parso di vedere lo stesso spettacolo dello scorso anno: palloni vaganti in avanti con tanta confusione.

Passo indietro rispetto a Cagliari

La prima uscita in campionato della squadra di Eugenio Corini è sconfortante. Ed è un deciso passo indietro rispetto a quanto fatto vedere neanche una settimana prima a Cagliari in Coppa Italia quando al cospetto di una formazione di serie A i siciliani scesero in campo senza timori e costrinsero i rossoblu di Ranieri ai supplementari portando la contesa quasi ai calci di rigore.

In quell’occasione abbiamo anche notato il tecnico rosanero indiavolato, sanguigno e carico.

Così non è stato al San Nicola dove dopo un primo tempo che ha visto il Bari prendere le redini dell’incontro e sfiorare in almeno 4 occasioni il vantaggio con Pigliacelli bravo in due occasioni, Brunori e compagni hanno usufruito di una doppia superiorità numerica per oltre 40 minuti senza tirare nello specchio della porta difesa da Brenno.

Manca la luce

Il Bari in 9 dal 63′ si è difeso eroicamente e con giudizio ma il Palermo – con poca lucidità – è andato a sbattere sistematicamente contro un avversario alle corde che ha potuto solo difendersi.

Fa sensazione che il pericolo più grosso per il Bari sia una conclusione da 25 metri di Vasic al primo minuto che l’estremo difensore pugliese – probabilmente poco attento nell’occasioine – svirgola sul palo.

Nei 40 minuti con la doppia superiorità il Palermo ha mancato un calcio di rigore con Di Mariano che ha calciato altissimo ma Brenno si è poi limitato alla normale amministrazione.

I cambi non incidono

Corini ha provato a dare impulso alla manovra offensiva cambiando. Soleri, Mancuso, Valente non hanno minimamente inciso. E sulle fasce non sono arrivati cross giocabili: tutti sbagliati o in preda agli avversari.

Buttaro invece è stato protagonista nell’azione del gol annullato a Brunori fornendo l’assist a Mancuso che però ha poi servito il suo capitano in offside millimetrico.

Nessuna giustificazione

Ma non creare occasioni pericolose con due uomini in più diventa difficile da giustificare. Non si può neppure parlare di sfortuna perché difficilmente a parti invertite la partita sarebbe finita 0-0. La sensazione è che oggettivamente manchi qualche cosa alla squadra.

Non sappiamo se sia la pressione psicologica dovuta al fatto di dover lottare – come dichiarato dalla proprietà e dagli stessi attori protagonisti – per la serie A. O lottare per essere competitivi per la serie A (il che potrebbe poi fornire un alibi in futuro). Ma in 11 contro 9 questa partita la si doveva portare a casa. E’ vero: ci hanno provato ma senza criterio, segno evidente che manchi il famoso uomo d’ordine, il regista.

A proposito di regista, in 11 contro 9, fa riflettere che ad impostare l’azione d’attacco mandando tutti all’arrembaggio sia Pigliacelli, il portiere. E che in una partita di questo genere proprio Pigliacelli – grazie alle parate nel primo tempo e ad inizio ripresa – risulti comunque essere il migliore dei rosanero.

I gol sono mancati e siamo soltanto alla prima giornata ma è già tempo di rammarichi e mea culpa in salsa rosanero. La speranza è che il mercato possa portare alcune pedine importanti soprattutto sui terzini ma servono anche un regista ed un attaccante abituato a segnare. Per il resto c’è tempo e modo di rimediare.

E per i gol, probabilmente ne vedremo qualcuno in amichevole giovedì 24 agosto contro il temibile Melita, formazione che milita nel campionato di serie B maltese e che nella sua storia ha vinto una coppa nazionale.

Poi la nuova trasferta in campionato a Reggio Emilia dirà altro con la speranza che la società sia riuscita ad operare sul mercato e la brutta prestazione di Bari sia dimenticata, cancellata, oscurata o presa da esempio per evitarla accuratamente.

Foto: pagina Facebook Bari

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