L’amministratore delegato del Palermo, Rinaldo Sagramola, sulle colonne odierne del Giornale di Sicilia, è intervenuto sulla questione della concessione dello stadio Renzo Barbera alla società rosanero.
Il nodo cruciale della faccenda è il canone annuale pari a 341.150 euro richiesto dal Comune, ritenuto «non adeguato, per quelle che sono le dimensioni dell’unico utilizzatore possibile», ha detto Sagramola.
E ancora: «C’è una perizia che non posso giudicare dal punto di vista tecnico, non ho né gli elementi, né le competenze per farlo. Di contro, la sensazione è abbiano fatto la perizia valutando lo stadio come un bene commerciale. Piuttosto, esso è un contenitore realizzato per ospitare la squadra che è espressione del territorio».
«Laddove cultura e sport sono sostenuti dagli enti pubblici come tante altre attività che coinvolgono la comunità, prevedono un trattamento particolare, diverso da quello di un normale esercizio commerciale – ha aggiuno Sagramola – L’impostazione che è venuta fuori dai ragionamenti con la settima commissione merita di essere approfondita. Si vuole tenere conto delle attività e dei servizi che la società rende alla collettività».
Come si sbroglia la matassa? Varie le ipotesi, tra cui una sponsorizzazione del Comune e la compensazione di opere di manutenzione straordinaria.
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