Dopo che il progetto Super League è stato affondato dopo appena 48 ore dalla nascita, il titolo della Juventus sta crollando in Borsa: -12,35% a 0,76 euro alle 11.55.
Conseguenza, quindi, dell’addio alla Superlega tra i top club europei dopo i vari ammutinamenti della scorsa notte, come ammesso dallo stesso entourage del presidente della società bianconera, Andrea Agnelli, a molte agenzie di stampa. La Juventus, infatti, insieme al Real Madrid, era la principale fautrice della competizione che è stata subito duramente attaccata dall’UEFA e dalla FIFA.
Eppure, in un’intervista rilasciata a La Repubblica, Agnelli aveva affermato che «il progetto va avanti» e aprendo al dialogo con UEFA e FIFA: «tra i nostri club c’è un patto di sangue, il progetto della Superleague ha il 100% di possibilità di successo».
E ancora: «Vogliamo creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all’intera piramide del calcio, aumentando la distribuzione delle risorse agli altri club e rimanendo aperta con cinque posti disponibili ogni anno. Il prossimo passaggio sono i marchi globali: possono garantire entrate per garantire alla piramide del calcio ritorni davvero fiorenti. Per questo nasce la Superleague. Mi rassicura il progetto di creare il campionato più bello del mondo, mi preoccupa il populismo che ostacola il dialogo su questa iniziativa».
Tuttavia, il progetto è già naufragato, affossato anche dalla decisione dei club inglesi di abbandonare l’accordo, dopo le pressioni subite in patria dai tifosi e dalla politica, in primis da Boris Johnson.
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