“Mino Pecorelli viene presentato come un mostro, ma era un bravo giornalista”. Gero Grassi, ex parlamentare del Pd e profondo conoscitore dell’Affaire Moro,  a Talk Sicilia parla anche della morte di Mino Pecorelli, il giornalista ucciso il 20 marzo del 1979.  Fondatore e direttore dell’Agenzia OP, poi diventata un periodico, Pecorelli è stato totalmente rimosso dall’immaginario collettivo. Nel pantheon dei giornalisti uccisi per avere inseguito la verità, il suo nome non viene mai citato.

Grassi ricorda un episodio della vita professionale di Mino Pecorelli che si incrocia con la storia di Aldo Moro e con quella di Piersanti Mattarella, il presidente della Regione siciliana, ucciso il giorno dell’Epifania del 1980.  Ecco l’episodio inedito nel racconto del parlamentare: “Pecorelli  ha coordinato a Palermo un dibattito sulla scuola con Aldo Moro e con  l’allora assessore regionale Piersanti Mattarella. Se Pecorelli fosse stato un delinquente, come viene descritto, Moro, che aveva tutte le informazioni del mondo, non lo avrebbe fatto nemmeno sedere vicino”.

A Palermo negli anni 70 un convegno con Moro, Mattarella e Pecorelli

L’episodio raccontato da Grassi trova pieno riscontro anche grazie ai file conservati nell’archivio fotografico “Sergio Flamigni”. Alcuni scatti ritraggono Mino Pecorelli al fianco di Aldo Moro, al convegno – siamo agli inizi degli anni settanta – sui “Giornali Scolastici”, promosso dall’Agenzia Op. Il convegno si tenne al Grand Hotel Villa Igea di Palermo. Tra gli ospiti del convegno appare anche Piersanti Mattarella, allora assessore regionale.

“Sono passati 44 anni e noi non sappiamo chi ha ucciso Pecorelli.  La morte di Pecorelli è un altro mistero italiano. Ma Pecorelli viene ucciso per  il caso Moro”, conclude Grassi

Articoli correlati