ROMA (ITALPRESS) – “Ce la dobbiamo fare a superare le due pandemie, quella della salute e quella di un individualismo che non ponesse al centro la collettività. La scuola ha una funzione importante: non è più il luogo dove accumulare conoscenze, il mondo è pieno di informazioni, la scuola ma serve per tenere insieme le persone, per costruire comunità sempre più larghe e il digitale in questo è fondamentale, serve per uscire dal contesto locale e conquistare un orizzonte più ampio. La scuole serve non solo ai bambini e bambine, ma anche alle loro famiglie, ma anche ai genitori e ai nonni. Serve a superare la differenza di generazione che quando si cumula con quella di genere e sociale diventa la nuova esclusione. Occorre la capacità di usare in maniera critica tutti gli strumenti”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante l’evento “Italia 2026 – Tutti connessi, nessuno escluso” nell’ambito della seconda edizione di 4weeks 4 inclusion, la grande maratona ideata da TIM e dedicata ai temi della diversità e dell’inclusione.
Prima della partenza per la Cop26 di Glascow, il Ministro ha aggiunto: “Bisogna formare la gente a usare il digitale per il lavoro che non sarà solo quello di prima, ma cambierà, diventerà necessario scoprire nuovi lavori e individuare i nuovi bisogni. Bisogna formare persone capaci e curiose in grado non solo di adattarsi ma anche di anticipare. Se metti insieme rivoluzione digitale e rivoluzione ambientale si vede la straordinarietà dell’epoca che stiamo vivendo. Siamo in una fase in cui sono tornati centrali i beni pubblici: salute, ambiente, uguaglianza. Ci sono tantissimi nuovi lavori da creare insieme e far crescere”. E sulla riforma degli Istituti tecnici: “Il testo è già passato alla Camera e oggi è in discussione al Senato, insistiamo perchè avvenga il prima possibile. Abbiamo le risorse europee e dobbiamo portarla avanti. Gli Istituti tecnici sono i due anni post diploma paralleli all’Università che devono dare la capacità di mettere insieme tutta l’intelligenza della scuola e quella delle imprese. Servono alle persone pei avere competenze per trovare il lavoro ma anche per generare e anticipare i nuovi bisogni emergenti”.
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