MILANO (ITALPRESS) – L’incontro con il mondo dello sport organizzato dall’agenzia Italpress presso la nuova sede di Milano, alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò, ha rappresentato lo spunto per parlare dei problemi attuali del calcio. “Questo è un momento particolare per il calcio italiano. Siamo reduci da anni molti complicati” ha detto Urbano Cairo,
presidente del Torino e di Rcs Media Group. “Ma il fatto che il calcio, che contribuisce per il 70% alle entrate fiscali dell’intero sport italiano, abbia avuto pochissimo dallo
Stato è un dispiacere. Non avere un’attenzione al calcio come lo
si è avuto per il mondo del cinema è una cosa negativa.
Probabilmente non siamo così bravi a fare lobby. Un pò di
attenzione in più non guasterebbe” ha aggiunto Cairo. Concetti ribaditi anche dall’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, che oltre alla necessità di fare lobbing, ha sottolineato l’importanza di intervenire anche sulla normativa che regola i contratti dei calciatori. “Bisogna ridurre i costi, ma c’è da discutere sull’inquadramento dei calciatori, che sono dei lavoratori subordinati e questo significa andare incontro a dei costi incredibili. Per il mondo del calcio il costo del lavoro supera nettamente il 65%, che in un’azienda di acque minerale, ad esempio, significherebbe andare incontro al default. Nel momento in cui, dal punto di vista legislativo, il calciatore non fosse più inquadrato come un lavoratore subordinato, ma alla stregua di una star o un attore, allora avremmo un ridimensionamento dei costi. Sarebbe uno strumento immediato per eliminare gran parte dei problemi del mondo del calcio” le parole di Marotta.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).
presidente del Torino e di Rcs Media Group. “Ma il fatto che il calcio, che contribuisce per il 70% alle entrate fiscali dell’intero sport italiano, abbia avuto pochissimo dallo
Stato è un dispiacere. Non avere un’attenzione al calcio come lo
si è avuto per il mondo del cinema è una cosa negativa.
Probabilmente non siamo così bravi a fare lobby. Un pò di
attenzione in più non guasterebbe” ha aggiunto Cairo. Concetti ribaditi anche dall’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, che oltre alla necessità di fare lobbing, ha sottolineato l’importanza di intervenire anche sulla normativa che regola i contratti dei calciatori. “Bisogna ridurre i costi, ma c’è da discutere sull’inquadramento dei calciatori, che sono dei lavoratori subordinati e questo significa andare incontro a dei costi incredibili. Per il mondo del calcio il costo del lavoro supera nettamente il 65%, che in un’azienda di acque minerale, ad esempio, significherebbe andare incontro al default. Nel momento in cui, dal punto di vista legislativo, il calciatore non fosse più inquadrato come un lavoratore subordinato, ma alla stregua di una star o un attore, allora avremmo un ridimensionamento dei costi. Sarebbe uno strumento immediato per eliminare gran parte dei problemi del mondo del calcio” le parole di Marotta.
– foto Italpress –
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