MILANO (ITALPRESS) – “Nessuno può azzardarsi di accusarmi di tradire la Costituzione sulla quale ho giurato, spaccare il Paese lo sarebbe. E allora o qualcuno mi trova un articolo, un comma, una riga nel mio testo di riforma dove emerge che il Sud viene danneggiato, o deve tacere. Le dico di più. Tradendo le mie origini bergamasche e lombarde, dopo aver sentito i presidenti Zaia e Fontana, mi sono messo a ragionare con la testa dall’altra parte. Del Sud. Perchè sono convinto di una cosa: l’Italia è un treno dove ogni vagone deve trasportare con la stessa capacità i passeggeri, e se alcuni vagoni diventano un peso, deraglia. Se si rafforza solo il Nord e non si aiuta il Sud a crescere, è finita. Ed è giusto che nel momento in cui abbiamo deciso di garantire i diritti civili e sociali a tutto il territorio sia il Nord il primo a metterci la faccia. Il mio spirito è questo”. Lo afferma in una intervista al “Corriere della Sera” Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, rispondendo alle accuse di voler “spaccare l’Italia” con la sua riforma per l’autonomia regionale. Nord contro Sud.
Quindi sulle proteste che arrivano dal Partito Democratico, Calderoli dice: “Sul Pd aspettiamo che facciano il loro congresso, adesso vedo troppa propaganda. Bonaccini contesta che anche istruzione e sanità possano essere materie oggetto del passaggio di competenze tra Stato e Regioni quando, nel 2018, le chiedeva per la sua Emilia-Romagna. Sul confronto, io ho avuto una interlocuzione continua e diretta con ogni governatore, ho partecipato a due conferenze, ho atteso il loro decalogo, ne ho tenuto conto. Ora ho trasmesso un testo al Cdm per l’approvazione preliminare, poi dovrà essere varato. Non è un decreto, ci vorrà almeno un anno prima di definire i Lep, poi ci saranno le leggi attuative. Prima del 2024 almeno non cambierà il mondo”. Infine sulla possibilità di una bicamerale, risponde: “Io non credo molto nello strumento, perchè finora non ha funzionato, e se interpreto bene le parole del capo dello Stato mi pare che anche per lui la procedura del 138 sia più aderente alla Costituzione. Comunque se si pensa ad una Bicamerale con poteri speciali prima verificherei bene le intenzioni dell’opposizione, almeno del Pd visto che su M5S e Sinistra non conto molto. Altrimenti meglio la procedura con l’articolo 138”.
Quindi sulle proteste che arrivano dal Partito Democratico, Calderoli dice: “Sul Pd aspettiamo che facciano il loro congresso, adesso vedo troppa propaganda. Bonaccini contesta che anche istruzione e sanità possano essere materie oggetto del passaggio di competenze tra Stato e Regioni quando, nel 2018, le chiedeva per la sua Emilia-Romagna. Sul confronto, io ho avuto una interlocuzione continua e diretta con ogni governatore, ho partecipato a due conferenze, ho atteso il loro decalogo, ne ho tenuto conto. Ora ho trasmesso un testo al Cdm per l’approvazione preliminare, poi dovrà essere varato. Non è un decreto, ci vorrà almeno un anno prima di definire i Lep, poi ci saranno le leggi attuative. Prima del 2024 almeno non cambierà il mondo”. Infine sulla possibilità di una bicamerale, risponde: “Io non credo molto nello strumento, perchè finora non ha funzionato, e se interpreto bene le parole del capo dello Stato mi pare che anche per lui la procedura del 138 sia più aderente alla Costituzione. Comunque se si pensa ad una Bicamerale con poteri speciali prima verificherei bene le intenzioni dell’opposizione, almeno del Pd visto che su M5S e Sinistra non conto molto. Altrimenti meglio la procedura con l’articolo 138”.
foto: agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).
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