RIMINI (ITALPRESS) – “Se questa discussione serve ad aggiornare il panorama delle valutazioni che un Paese come il nostro deve fare su questo tema molto importante dei nuovi cittadini e dei processi di integrazione nella loro massima espressione”, allora “va fatta” ma “scevra da condizionamenti ideologici” e alla luce di “dati concreti e realistici che indicano qual è la realtà della situazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al Meeting di Rimini, parlando dell’eventuale riforma della cittadinanza.
Questo “potrebbe aiutarci non a negare il problema o a respingerlo al mittente, ma probabilmente a fare qualcosa che sia più mirato per le nostre esigenze di massima integrazione – economica, alloggiativa e culturale – delle persone che arrivano”, ha sottolineato il ministro, ricordando che “la nostra legislazione è quella che consente il maggior numero di concessioni in tutta Europa”.
“Nel nostro ordinamento c’è addirittura uno spunto di ius soli, perchè è concessa la cittadinanza allo straniero che è nato in Italia e vi abbia trascorso tutta la sua vita fino al compimento del diciottesimo anno di età – ha sottolineato Piantedosi -. Non è vero che su questo tema ci sono istruzioni perchè questo meccanismo di ricostruzione della permanenza sia molto rigoroso ma, anzi, sono state aggiornate di recente le istruzioni date alle prefetture e a tutti gli organismi interessati” a cui è stato ricordato che “va considerata l’effettività del periodo di permanenza, a prescindere dalle ferie trascorse altrove o dai genitori che se ne sono andati”.
Questo “potrebbe aiutarci non a negare il problema o a respingerlo al mittente, ma probabilmente a fare qualcosa che sia più mirato per le nostre esigenze di massima integrazione – economica, alloggiativa e culturale – delle persone che arrivano”, ha sottolineato il ministro, ricordando che “la nostra legislazione è quella che consente il maggior numero di concessioni in tutta Europa”.
“Nel nostro ordinamento c’è addirittura uno spunto di ius soli, perchè è concessa la cittadinanza allo straniero che è nato in Italia e vi abbia trascorso tutta la sua vita fino al compimento del diciottesimo anno di età – ha sottolineato Piantedosi -. Non è vero che su questo tema ci sono istruzioni perchè questo meccanismo di ricostruzione della permanenza sia molto rigoroso ma, anzi, sono state aggiornate di recente le istruzioni date alle prefetture e a tutti gli organismi interessati” a cui è stato ricordato che “va considerata l’effettività del periodo di permanenza, a prescindere dalle ferie trascorse altrove o dai genitori che se ne sono andati”.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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