ROMA (ITALPRESS) – Se Napoli (con le sue bellezze uniche) è la città che lo ha accolto fin dal 2016 e dove è sbocciata la sua carriera calcistica, Zabkowice Slaskie, città polacca situata in un luogo attraente per le sue risorse naturali, geografiche e storiche, è il luogo in cui Piotr Zielinski ha mosso i primi passi.
Proprio in questa località sorge il laboratorio del dottor Frankenstein, situato nella Camera dei Ricordi Regionali, un luogo che faceva parte del maniero di Kauffunga. L’edificio più antico della città, risalente agli inizi del XIV secolo, si trova accanto alla Torre Pendente, che fa parte del complesso del centro storico e che offre una suggestiva vista su tutta la città e sui monti Walbrzyskie e Sowie.
Proprio in questa città, ispirazione per il famoso romanzo di Mary Shelley, è iniziata la bella storia di Zielinski. Il suo primo e più importante allenatore è stato il padre, Bogdan Zielinski, già insegnante di educazione fisica, che per primo ha trasmesso al figlio i valori più importanti dello sport. L’impegno e la caparbietà sono stati, fin da subito, qualità innate di Zielinski, che fin da giovanissimo ha allenato con costanza la gamba sinistra, più debole della destra, finchè, “già in terza elementare era in grado di usare la sua gamba sinistra per calciare un angolo in mezzo all’area di rigore”, come ha dichiarato Bogdan Zielinski in un’intervista a “Przeglad Sportowy”.
Dal suo primo campo di allenamento di Orzel a Zabkowice Slaskie, oggi Zielinski – che in Italia ha indossato anche le maglie di Udinese ed Empoli – è diventato uno dei calciatori polacchi più noti, simbolo della città della Bassa Slesia, alla quale il centrocampista del Napoli è legato diventandone fiero ambasciatore.
“Piotr Zielinski è una persona importante per noi. Un uomo che non ha mai dimenticato Zabkowice, vi torna sempre e ne parla con grande affetto”, ha dichiarato il sindaco della città, Marcin Orzeszek.
Proprio in questa località sorge il laboratorio del dottor Frankenstein, situato nella Camera dei Ricordi Regionali, un luogo che faceva parte del maniero di Kauffunga. L’edificio più antico della città, risalente agli inizi del XIV secolo, si trova accanto alla Torre Pendente, che fa parte del complesso del centro storico e che offre una suggestiva vista su tutta la città e sui monti Walbrzyskie e Sowie.
Proprio in questa città, ispirazione per il famoso romanzo di Mary Shelley, è iniziata la bella storia di Zielinski. Il suo primo e più importante allenatore è stato il padre, Bogdan Zielinski, già insegnante di educazione fisica, che per primo ha trasmesso al figlio i valori più importanti dello sport. L’impegno e la caparbietà sono stati, fin da subito, qualità innate di Zielinski, che fin da giovanissimo ha allenato con costanza la gamba sinistra, più debole della destra, finchè, “già in terza elementare era in grado di usare la sua gamba sinistra per calciare un angolo in mezzo all’area di rigore”, come ha dichiarato Bogdan Zielinski in un’intervista a “Przeglad Sportowy”.
Dal suo primo campo di allenamento di Orzel a Zabkowice Slaskie, oggi Zielinski – che in Italia ha indossato anche le maglie di Udinese ed Empoli – è diventato uno dei calciatori polacchi più noti, simbolo della città della Bassa Slesia, alla quale il centrocampista del Napoli è legato diventandone fiero ambasciatore.
“Piotr Zielinski è una persona importante per noi. Un uomo che non ha mai dimenticato Zabkowice, vi torna sempre e ne parla con grande affetto”, ha dichiarato il sindaco della città, Marcin Orzeszek.
– foto ufficio stampa INC. Comunicazione –
(ITALPRESS).
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