ROMA (ITALPRESS) – “Non promettiamo nulla. A destra fanno a gara alla percentuale più bassa di flat tax sapendo che la proposta non sta in piedi. A sinistra lanciano patrimoniali e sussidi vari. Noi no. Noi non promettiamo. E sapete perchè? Perchè noi abbiamo fatto. E sappiamo come fare. Servono misure che aumentino il potere d’acquisto, come gli 80 euro. Servono misure che abbassino le tasse davvero, come l’Irap. Servono misure che fanno assumere, come il Jobs Act. Servono sostegni veri ma diversi sul terzo settore, sulla cultura, sul sociale, sulla sostenibilità.
Per farlo servono delle persone credibili in Aula”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella enews. “Con pochi parlamentari abbiamo mandato a casa Conte e portato Draghi a Palazzo Chigi. Con pochi parlamentari eviteremo un governo Meloni per avere di nuovo un governo Draghi. Tutto il resto è rumore di sottofondo”, aggiunge. “Quest’area riformista, questo terzo polo, nel Paese c’è. A chi mi domanda: ‘ma che farete con Calenda, ora che Azione ha rotto il patto con il PD?’, rispondo semplicemente che noi ci siamo. E siamo disponibili a dare una mano perchè l’obiettivo di fare il terzo polo richiede generosità e impegno. Se Calenda ci sta, noi ci siamo. Se Calenda preferisce andare da solo, non lo capisco ma lo rispetto e gli faccio i migliori auguri. Non è un problema di firme o di liste: è un problema politico. La scelta è chiara”, conclude.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-
Per farlo servono delle persone credibili in Aula”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella enews. “Con pochi parlamentari abbiamo mandato a casa Conte e portato Draghi a Palazzo Chigi. Con pochi parlamentari eviteremo un governo Meloni per avere di nuovo un governo Draghi. Tutto il resto è rumore di sottofondo”, aggiunge. “Quest’area riformista, questo terzo polo, nel Paese c’è. A chi mi domanda: ‘ma che farete con Calenda, ora che Azione ha rotto il patto con il PD?’, rispondo semplicemente che noi ci siamo. E siamo disponibili a dare una mano perchè l’obiettivo di fare il terzo polo richiede generosità e impegno. Se Calenda ci sta, noi ci siamo. Se Calenda preferisce andare da solo, non lo capisco ma lo rispetto e gli faccio i migliori auguri. Non è un problema di firme o di liste: è un problema politico. La scelta è chiara”, conclude.
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