ROMA (ITALPRESS) – “Tacciano le armi!. Basta violenze, estremismi, fazioni e intolleranze. Le differenze, invece di dar luogo a conflitti, cooperino in armonia nella vita civile”. Lo ha detto Papa Francesco, rivolgendosi a 150 rappresentanti delle autorità irachene, società civile, e corpo diplomatico, nel salone del Palazzo presidenziale di Baghdad.
Il Pontefice ha ricordato come in Iraq sia nata la civiltà “strettamente legata, attraverso il Patriarca Abramo e numerosi profeti, alla storia della salvezza”, e ha ricordato la pandemia da Covid-19, “che non ha solo colpito la salute di tante persone, ma ha anche provocato il deterioramento di condizioni sociali ed economiche già segnate da fragilità e instabilità”. Una crisi che richiede “sforzi comuni” per i “tanti passi necessari”, come “un’equa distribuzione dei vaccini per tutti”, ha evidenziato il Pontefice, ribadendo “la necessità di ripensare i nostri stili di vita, il senso della nostra esistenza per uscire da questo tempo di prova migliori di come eravamo prima e costruire il futuro più su quanto ci unisce che su quanto ci divide”.
Il Pontefice ha sottolineato che “la coesistenza fraterna ha bisogno del dialogo paziente e sincero, tutelato dalla giustizia e dal rispetto del diritto” e questo richiede l’impegno di tutti “per superare rivalità e contrapposizioni, e parlarsi” a partire dall’identità più profonda e comune “quella di figli dell’unico Dio e Creatore”. Da qui un forte appello: “Tacciano le armi! Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque! Cessino gli interessi di parte, quegli interessi esterni che si disinteressano della popolazione locale. Si dia voce ai costruttori, agli artigiani della pace! Ai piccoli, ai poveri, alla gente semplice, che vuole vivere, lavorare, pregare in pace. Basta violenze, estremismi, fazioni, intolleranze!”.
“Stiamo curando le nostre ferite, ed ecco Lei, Santo Padre, le medica con noi”, ha detto il presidente della Repubblica Barham Ahmed Salih Qassim.
Il presidente iracheno ha lamentato che “soprattutto in Oriente”, il mondo “sta perdendo l’attitudine al pluralismo, alla diversità e all’accettazione dell’opinione dell’altro”, e questo “alimenta il terrorismo e l’incitamento alla violenza”.
(ITALPRESS).
Il Pontefice ha ricordato come in Iraq sia nata la civiltà “strettamente legata, attraverso il Patriarca Abramo e numerosi profeti, alla storia della salvezza”, e ha ricordato la pandemia da Covid-19, “che non ha solo colpito la salute di tante persone, ma ha anche provocato il deterioramento di condizioni sociali ed economiche già segnate da fragilità e instabilità”. Una crisi che richiede “sforzi comuni” per i “tanti passi necessari”, come “un’equa distribuzione dei vaccini per tutti”, ha evidenziato il Pontefice, ribadendo “la necessità di ripensare i nostri stili di vita, il senso della nostra esistenza per uscire da questo tempo di prova migliori di come eravamo prima e costruire il futuro più su quanto ci unisce che su quanto ci divide”.
Il Pontefice ha sottolineato che “la coesistenza fraterna ha bisogno del dialogo paziente e sincero, tutelato dalla giustizia e dal rispetto del diritto” e questo richiede l’impegno di tutti “per superare rivalità e contrapposizioni, e parlarsi” a partire dall’identità più profonda e comune “quella di figli dell’unico Dio e Creatore”. Da qui un forte appello: “Tacciano le armi! Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque! Cessino gli interessi di parte, quegli interessi esterni che si disinteressano della popolazione locale. Si dia voce ai costruttori, agli artigiani della pace! Ai piccoli, ai poveri, alla gente semplice, che vuole vivere, lavorare, pregare in pace. Basta violenze, estremismi, fazioni, intolleranze!”.
“Stiamo curando le nostre ferite, ed ecco Lei, Santo Padre, le medica con noi”, ha detto il presidente della Repubblica Barham Ahmed Salih Qassim.
Il presidente iracheno ha lamentato che “soprattutto in Oriente”, il mondo “sta perdendo l’attitudine al pluralismo, alla diversità e all’accettazione dell’opinione dell’altro”, e questo “alimenta il terrorismo e l’incitamento alla violenza”.
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