SPEZIA (ITALPRESS) – La corsa Scudetto dell’Inter prosegue con una vittoria per 3-1 sul campo dello Spezia nell’anticipo della 33esima giornata di Serie A. La squadra nerazzurra trova la terza vittoria consecutiva e sale a 69 punti in classifica grazie ad una prestazione solida al Picco. La prima occasione però è per i padroni di casa con Gyasi che sfugge a Perisic ma non ad Handanovic, provvidenziale nell’uscita bassa dopo appena 6′ di gioco. L’Inter ha registrato 14 clean sheet in questo campionato in 31 match. Ma con Milan e Roma in vista, Inzaghi cambia la difesa con De Vrij a riposo. Dal 1′ c’è D’Ambrosio che ha anche il compito di inserirsi in area per sfruttare le doti aeree. L’intuizione è giusta perchè al 31′ il gol del vantaggio nasce proprio da una sponda di testa del difensore per Brozovic che col mancino scaglia un tiro sotto l’incrocio dei pali. Sono 17 i diversi marcatori in stagione dei nerazzurri. All’intervallo Thiago Motta cambia: fuori uno spento Kovalenko, dentro Agudelo che dopo venti secondi scippa palla a Brozovic ma viene murato da Skriniar al momento del tiro. Due minuti dopo è Erlic a sfiorare il pareggio con un colpo di testa su calcio d’angolo. A partire dal 2015/16, Ivan Perisic è solo uno dei cinque centrocampisti ad aver preso parte ad almeno 80 gol in Serie A tra reti e assist. Al 49′ però l’esterno spreca la chance del 2-0 su assist di Calhanoglu anticipando Dzeko e deviando in modo impreciso un rigore in movimento. Inzaghi vuole il 2-0 e cambia tutto l’attacco: fuori Dzeko e Correa, dentro Lautaro e Sanchez. Motta si gioca la carta Nzola, ma è costretto subito dopo a sostituirlo: l’attaccante ha l’orecchino (vietato dal regolamento), non riesce a toglierlo, Motta si stufa e fa entrare Antiste. E poco dopo l’Inter raddoppia: cross di Perisic e deviazione vincente di Lautaro. All’88’ lo Spezia la riapre con Maggiore che dal limite trova l’incrocio col destro. Ma non basta per la rimonta nel recupero, anche perchè al 94′ in contropiede Lautaro innesca Sanchez che a tu per tu con Provedel non sbaglia.
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