NAPOLI (ITALPRESS) – L’Istituto di Cultura Meridionale di Napoli rende omaggio a Diego Armando Maradona. A poco più di sei mesi dalla scomparsa del Pibe de Oro, ricordi e emozioni si alternano sul palco dell’organizzazione no profit partenopea, con il padrone di casa e presidente, l’avvocato Gennaro Famiglietti, che introduce gli interventi di ospiti illustri e spettatori da prima fila della favola scritta da Maradona all’ombra del Vesuvio. Dal figlio napoletano Diego Jr, a cui Famiglietti ha consegnato una targa commemorativa, allo scrittore Maurizio De Giovanni, passando per il principale artefice dell’epopea dell’indimenticato campione argentino: l’ex presidente azzurro Corrado Ferlaino. A cornice dell’evento la presentazione del libro “L’avvocato del D10S”, opera di Angelo Pisani, legale che ha accompagnato Maradona nella sua battaglia, vinta solo dopo la morte di Diego, contro il fisco italiano. Parole, lacrime e commozione in un viaggio nel tempo, nella storia di Napoli e del suo più amato campione. “La cosa in particolare che ricordo con più emozione è stato quel sentimento forte, straordinario, di quel luglio torrido allo Stadio San Paolo quando vennero quasi 70 mila persone soltanto per vedere Maradona presentato al pubblico e ai tifosi con qualche palleggio. Io ero giovanissimo e di ritorno da Ischia andai con la famiglia intera: un momento che non riesco a togliere dalla mente e dal cuore – racconta l’avvocato e Console Generale della Repubblica di Bulgaria, Gennaro Famiglietti – Maradona era ed è un napoletano e come tale voglio ricordarlo”. Presenti, tra gli altri, anche il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti Carlo Verna e il magistrato Nicola Graziano che ha anche contribuito con un suo contenuto alla stesura del libro dell’avvocato Pisani.
A unire le varie personalità il filo conduttore della memoria che non può non passare per le salde mani di patron Ferlaino: “Di ricordi belli ne ho tanti, non saprei proprio da dove cominciare – racconta l’ex presidente del Napoli -. Certamente mi viene in mente l’immagine della festa dopo il secondo scudetto: la nave dove tutti ballavamo, mangiavamo, bevevamo champagne sotto Castel dell’Ovo illuminato dai fuochi d’artificio”.
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