HERAT (AFGHANISTAN) (ITALPRESS) – La missione in Afghanistan “ha messo in evidenza l’elevata professionalità dei nostri uomini e donne in divisa ma soprattutto la loro spiccata capacità di cogliere le esigenze del popolo afgano e delle sue istituzioni”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, a Herat, in occasione della cerimonia dell’ammainabandiera per la conclusione della presenza militare italiana nel quadro della missione Nato Resolute Support.
“L’Afghanistan non deve tornare a essere un porto sicuro per il terrorismo internazionale – ha spiegato Guerini -: bisogna continuare a rafforzare il Paese anche nell’ottica dell’addestramento delle forze di sicurezza afgane, per non sprecare i risultati raggiunti negli ultimi 20 anni”.
“Oggi siamo qui a chiudere la nostra partecipazione all’Operazione Resolute Support, che ha sostituito Isaf dal gennaio 2015, concentrando il proprio sforzo nell’addestramento, consulenza e accompagnamento dei nostri alleati ed amici afgani. Un’attività di elevatissimo livello – ha proseguito il ministro – che in questi anni ha visto l’addestramento diretto o indiretto di più di 20.000 militari afgani del 207° Corpo d’Armata dell’Esercito Nazionale Afghano con cui abbiamo proficuamente operato in questi anni. Ma anche la realizzazione di circa 2200 progetti di cooperazione civile e militare”.
“In oltre venti anni – ha detto ancora Guerini – si sono alternati in questo paese più di 50.000 militari di tutte le Forze Armate con assetti terrestri, aerei e delle forze speciali. Il mio commosso pensiero voglio rivolgerlo anche a tutti gli italiani, civili e militari, che hanno perso la vita in Afghanistan. Ricordo tra loro i 53 caduti e gli oltre 700 feriti tra i nostri militari e quelli che, ancora oggi, portano sul corpo i segni della coraggiosa testimonianza di vita al servizio del Paese”.
(ITALPRESS).
“L’Afghanistan non deve tornare a essere un porto sicuro per il terrorismo internazionale – ha spiegato Guerini -: bisogna continuare a rafforzare il Paese anche nell’ottica dell’addestramento delle forze di sicurezza afgane, per non sprecare i risultati raggiunti negli ultimi 20 anni”.
“Oggi siamo qui a chiudere la nostra partecipazione all’Operazione Resolute Support, che ha sostituito Isaf dal gennaio 2015, concentrando il proprio sforzo nell’addestramento, consulenza e accompagnamento dei nostri alleati ed amici afgani. Un’attività di elevatissimo livello – ha proseguito il ministro – che in questi anni ha visto l’addestramento diretto o indiretto di più di 20.000 militari afgani del 207° Corpo d’Armata dell’Esercito Nazionale Afghano con cui abbiamo proficuamente operato in questi anni. Ma anche la realizzazione di circa 2200 progetti di cooperazione civile e militare”.
“In oltre venti anni – ha detto ancora Guerini – si sono alternati in questo paese più di 50.000 militari di tutte le Forze Armate con assetti terrestri, aerei e delle forze speciali. Il mio commosso pensiero voglio rivolgerlo anche a tutti gli italiani, civili e militari, che hanno perso la vita in Afghanistan. Ricordo tra loro i 53 caduti e gli oltre 700 feriti tra i nostri militari e quelli che, ancora oggi, portano sul corpo i segni della coraggiosa testimonianza di vita al servizio del Paese”.
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