ROMA (ITALPRESS) – “Le prospettive economiche a breve termine per l’area dell’euro si sono deteriorate, principalmente a causa dell’indebolimento della domanda interna. L’elevata nflazione e le condizioni di finanziamento più restrittive comprimono la spesa”. Lo afferma il Bollettino economico della Bce.
“Le prospettive per la crescita economica e l’inflazione restano estremamente incerte. Fra i rischi al ribasso per la crescita vi sono la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e l’incremento delle tensioni geopolitiche su più ampia scala. In aggiunta, l’espansione economica potrebbe risultare più lenta se gli effetti della politica monetaria fossero più forti delle attese o se l’economia mondiale si indebolisse, deprimendo la domanda di esportazioni dell’area dell’euro”, prosegue.
“L’espansione potrebbe invece rivelarsi maggiore del previsto se, grazie alla vivacità del mercato del lavoro, all’incremento dei redditi reali e alla minore incertezza, cittadini e imprese riacquistassero fiducia e aumentassero i consumi”, osserva la Bce. In questo contesto l’incremento dei tassi deciso il 27 luglio scorso “rispecchia la valutazione, da parte del Consiglio direttivo, delle prospettive dell’inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità di trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo”, conclude.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –
“Le prospettive per la crescita economica e l’inflazione restano estremamente incerte. Fra i rischi al ribasso per la crescita vi sono la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e l’incremento delle tensioni geopolitiche su più ampia scala. In aggiunta, l’espansione economica potrebbe risultare più lenta se gli effetti della politica monetaria fossero più forti delle attese o se l’economia mondiale si indebolisse, deprimendo la domanda di esportazioni dell’area dell’euro”, prosegue.
“L’espansione potrebbe invece rivelarsi maggiore del previsto se, grazie alla vivacità del mercato del lavoro, all’incremento dei redditi reali e alla minore incertezza, cittadini e imprese riacquistassero fiducia e aumentassero i consumi”, osserva la Bce. In questo contesto l’incremento dei tassi deciso il 27 luglio scorso “rispecchia la valutazione, da parte del Consiglio direttivo, delle prospettive dell’inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità di trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo”, conclude.
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