ROMA (ITALPRESS) – “Si fa spesso riferimento al fatto che il Sistema sanitario nazionale sia sotto finanziato. Questo è avvenuto nei 10 anni precedenti al Covid, però non è solo un problema di risorse ma anche di come si utilizzano i fondi. La centralità del ministero può essere una guida per le Regioni e per costruire dei modelli. La sanità è cambiata e abbiamo fortemente bisogno di nuovi modelli organizzativi”.
Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ospite ad Agorà su Rai3. “La scorsa settimana abbiamo distribuito 128 miliardi del fondo sanitario nazionale, si tratta del maggior impegno ottenuto in Italia. Avere più risorse è importante, ma è necessario utilizzarle bene”, ha aggiunto. “Già dal 2001 le Regioni hanno un ruolo fondamentale nella gestione della sanità. Ci sono però sul territorio delle differenze tra Regioni e trovo inaccettabile che nel 2023 le aspettative di vita di un cittadino dipendano dal livello di istruzione e da dove si è nati. Credo che avere dei modelli diversi vada visto in maniera positiva: se uno è più virtuoso può diventare un esempio per chi lo è meno. Dobbiamo assicurare a tutti le stesse possibilità, indipendentemente da dove si è nati e da dove si risiede”, ha concluso il ministro.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-
Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ospite ad Agorà su Rai3. “La scorsa settimana abbiamo distribuito 128 miliardi del fondo sanitario nazionale, si tratta del maggior impegno ottenuto in Italia. Avere più risorse è importante, ma è necessario utilizzarle bene”, ha aggiunto. “Già dal 2001 le Regioni hanno un ruolo fondamentale nella gestione della sanità. Ci sono però sul territorio delle differenze tra Regioni e trovo inaccettabile che nel 2023 le aspettative di vita di un cittadino dipendano dal livello di istruzione e da dove si è nati. Credo che avere dei modelli diversi vada visto in maniera positiva: se uno è più virtuoso può diventare un esempio per chi lo è meno. Dobbiamo assicurare a tutti le stesse possibilità, indipendentemente da dove si è nati e da dove si risiede”, ha concluso il ministro.
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