Il gip di Marsala, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l’indagine sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, sparita da Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004.
Gli indagati erano 4 tra cui l’ex moglie del padre naturale di Denise, Anna Corona, che rispondeva di sequestro di persona e due falsi testimoni accusati di false informazioni al pubblico ministero. L’inchiesta era stata riaperta nella primavera scorsa.
Alla richiesta di archiviazione si sono opposti i legali di parte civile: Giacomo Frazzitta e Piero Marino
Gip, “Non si è abbandonata speranza di scoprire verità”
Archiviare l’indagine sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone “non significa abbandonare ogni speranza o concreta possibilità di far luce sull’andamento dei fatti. Anzi, come sottolineato dal pm è interesse della Procura, è interesse della magistratura nel suo insieme perseguire la verità e continuare a indagare laddove auspicabilmente emergano ulteriori elementi suscettibili di approfondimento per comprendere cosa sia accaduto Denise e perseguire penalmente i responsabili del suo sequestro”. Lo ha scritto il gip di Marsala nell’archiviazione dell’indagine sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone.
Il mese scorso si era riservato
Lo scorso novembre, il gip di Marsala si era riservato di decidere sulla richiesta di archiviazione dell’inchiesta per la scomparsa della piccola Denise Pipitone, presentata dalla Procura di Marsala.
All’istanza si era opposto il legale di Piera Maggio, madre di Denise. L’indagine, recentemente riaperta, riguardava Anna Corona, ex moglie del padre naturale della bambina, e Giuseppe Della Chiave, entrambi accusati del rapimento della piccola, e due falsi testimoni, Antonella Allegrini e il marito Paolo Erba, indagati per false informazioni al pubblico ministero.
La richiesta di archiviazione per Erba e Allegrini ha fatto seguito alla loro ammissione di aver mentito fornendo falsi elementi sul coinvolgimento della Corona nel caso. Per gli altri due indagati, invece, secondo la Procura, non sarebbero emersi elementi tali da sostenere l’accusa in giudizio.
La nuova inchiesta
La nuova inchiesta ha visto coinvolti Anna Corona, 58 anni, madre di Jessica Pulizzi, sorellastra della piccola scomparsa, processata e assolta in tutti i gradi di giudizio dall’accusa di concorso in sequestro di minore, nonché Giuseppe Della Chiave, 53 anni, e due coniugi romani accusati di false dichiarazioni al pm.
Il nome di Giuseppe Della Chiave si legava, invece, alla testimonianza dello zio Battista Della Chiave, il sordomuto che avrebbe detto di aver visto suo nipote su uno scooter con la piccola Denise in braccio.
I testimoni indagati
I coniugi romani indagati sono Antonella Allegrini, di 63 anni, e Paolo Erba, di 71. Per loro l’archiviazione è stata chiesta solo perché, dopo essere stati smascherati dalla Procura di Marsala, hanno confessato di essersi inventati tutto. La donna aveva contattato l’avvocato Frazzitta e gli aveva raccontato di aver visto la bambina, il giorno della sua scomparsa, nell’albergo di Mazara in cui lavorava Corona. L’opposizione alla richiesta di archiviazione è stata presentata soltanto per quest’ultima.
Le nuove intercettazioni
Nel frattempo, a fine ottobre, è saltata fuori un’intercettazione dei carabinieri che per la parte civile appare come una confessione da parte di Anna Corona. Lo scorso 25 maggio, parlando con la figlia Alice, Anna Corona dice: “Lo vuoi sapere cu fu tanno? Io cu Giuseppe”.
Parole pronunciate abbassando la voce. Per le parti civili è possibile che si riferisse al sequestro. Il Giuseppe di cui parla la Corona non è stato identificato.
La Corona, inoltre, racconta una testimone, avrebbe detto: “A picciriddra morse” (“la bambina è morta”, ndr), aggiungendo: “A Piera le si deve bruciare il cuore”. Sulla base di questi ed altri elementi, le parti civili chiedono la prosecuzione delle indagini preliminari sulla scomparsa di Denise.
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