“L’Europa è oggi a un grande bivio e chi conosce la bellezza di confronto, dialogo, integrazione, sa che a certi signori tecnocrati europei che vengono a solo a dire parole, rispondiamo che voi dalla Sicilia dimostrate cos’è la parola civiltà. Da presidente del Consiglio vengo a dirvi grazie”. Lo dice Matteo Renzi a Trapani parlando di immigrazione.
“Non può continuare così, – ha aggiunto il premier – c’è bisogno di una soluzione radicale. E’ stridente il confronto tra Bruxelles e Trapani”.
Un gruppo di cittadini trapanesi, prima che salisse sul palco del cine-teatro Ariston, luogo dove è stata ospitata la convention del Pd organizzata in occasione della visita del premier a Trapani, ha consegnato a Renzi una lettera per la questione Aeroporto di Birgi. “Su Ryanair a Trapani vi assicuro un impegno personale”, ha detto il premier che ha aggiunto: “Sono disgustato dal fatto che le Baleari e le Canarie abbiamo cinque volte i vostri turisti, c’è da schiaffeggiarsi, perché la Sicilia non è paragonabile, non solo dal punto di vista enogastronomico – ha aggiunto. – Ci sono 10 miliardi da investire, da spendere, con la massima attenzione alla legalità: il primo che prendiamo a rubare i soldi di tutti e prendersi gioco di noi, va condannato in tempi certi, perché la credibilità di Paese si misura sulla lotta alla corruzione”.
Renzi ha parlato poi, a Trapani, anche dell’appuntamento referendario: “La riforma costituzionale non è il nostro traguardo, il nostro obiettivo, ma il punto di partenza per dire in Europa e nel mondo che l’Italia è più semplice. Mi servirà a dire che in Europa servono le riforme strutturali”.
“La riforma costituzionale non è il nostro traguardo, il nostro obiettivo, ma il punto di partenza per dire in Europa e nel mondo che l’Italia è più semplice. Mi servirà a dire che anche in Europa servono le riforme strutturali”. Dopo la sosta a Palermo, il premier Matteo Renzi torna sul tema del referendum a una convention del Pd a Trapani.
Contestazioni per il premier anche fuori dal cine-teatro Ariston. Studenti, disoccupati, precari della scuola e della formazione professionale, contenuti dalle forze di polizia, hanno protestato contro il presidente del Consiglio. Renzi è dovuto entrare da una porta secondaria in un’area transennata e interdetta al pubblico. La contestazione è stata però meno violenta di quella che si è svolta a Palermo, con gli agenti che hanno usato manganelli sui manifestanti. A metà pomeriggio il premier parla anche a Messina.
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