- Il legale della famiglia ha affidato una perizia grafologica
- Accerterà la paternità della firma sul registro delle presenze nel posto di lavoro di Anna Corona
- Il Pm Angioni a “Mattino Cinque”, “dovevamo mettere cimice ma eravamo seguiti”
L’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia di Denise Pipitone, la bimba scomparsa il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo, ha affidato una perizia grafologica alla consulente Sara Cordella di Venezia, grafologa forense, per accertare la paternità della firma sul registro delle presenze nel posto di lavoro di Anna Corona.
La donna – iscritta nei giorni scorsi nel registro degli indagati dalla Procura di Marsala insieme a Giuseppe Della Chiave – è l’ex moglie di Piero Pulizzi, il papà naturale di Denise e attuale marito di Piera Maggio la mamma della bimba.
L’alibi di Anna Corona
Anna Corona ha sostenuto che quando avvenne il sequestro di Denise era al lavoro, ma dagli accertamenti emerse che in realtà si sarebbe allontana dall’albergo di cui era dipendente. Adesso una collega di lavoro, Francesca Adamo, ha confermato di avere firmato lei il registro presenze, il cui orario d’uscita segnava le 15,30. nel corso di un’intervista al programma di Rai Uno “La Vita in diretta”.
La donna ha aggiunto che intorno all’ora di pranzo Anna Corona sarebbe stata raggiunta sul luogo di lavoro dalle due figlie una delle quali, Jessica Pulizzi, è stata processata e assolta in via definitiva dall’accusa di sequestro di persona. La posizione della madre era stata invece archiviata. Se la perizia grafologica dovesse confermare le dichiarazioni di Francesca Adamo, cadrebbe uno degli alibi di Anna Corona che anche di recente ha ribadito la sua estraneità alla vicenda sostenendo di essere sottoposta insieme alle sue figlie a un “processo mediatico” e aggiungendo di “non avere nulla da nascondere”.
La rivelazione del Pm Angioni
“Una volta, con il maresciallo Di Girolamo, che era entrato a casa di Anna Corona, ma non da solo, perché c’erano anche altri ispettori, aveva cercato, su mia disposizione, di mettere una cimice nella casa nel quartiere storico, per cercare di ascoltare le conversazioni della cerchia di amici di Jessica”. Lo ha affermato Maria Angioni, l’ex Pm del caso di Denise Pipitone intervenendo a “Mattino Cinque”.
“Doveva essere un’attività segreta – ha aggiunto il magistrato – ma il maresciallo ha dovuto desistere: era pedinato da altri inquirenti. Anche quando abbiamo cercato di mettere la cimice a Giuseppe Tassaro, io stessa io ho avuto la sensazione di essere seguita”.
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