Ancora senza soluzione l’omicidio di Mazara del Vallo. Venerdì scorso intorno alle 13,45 nell’ androne del civico 25 della palazzina di tre piani di via Armida Borelli sono stati trovati riversi a terra in una pozza di sangue e con le gole tagliate Angelo Cannavò di 29 anni e la sua compagna Rita Decina di 28 anni, entrambi di Mazara del Vallo.

Le indagini continuano e per il mo mento gli inquirenti stanno vagliando tutte le possibili piste associate a questo duplice omicidio.

Sarebbe il mondo della droga, la pista privilegiata seguita fin da subito dagli investigatori. Diversi gli interrogatori ma non è trapelato nulla, nessuno pare sapere nulla.

Diverse sembrano le ipotesi legate a questo duplice omicidio di cui non si conosce ancora il movente. Angelo Cannavò aveva dei precedenti penali per spaccio di droga. Il ragazzo, qualche anno fa, era stato arrestato nell’ambito di un’ operazione antidroga effettuata dalla polizia, nel quartiere Mazara Due.

Sembra che nell’ultimo periodo, o stesse frequentando alcuni ambienti malavitosi e che qualcuno abbia voluto, non si sa ancora il motivo, la sua morte e quella della sua compagna.

Forse la ragazza si è trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Magari chi ha commesso questo atroce duplice omicidio pensava di trovare il ragazzo da solo e di saldare qualche conto in sospeso, ed invece si è trovato davanti anche la ragazza e di conseguenza le ha voluto tappare la bocca.

Rita Decina è stata trovata a terra sul pianerottolo sopra la prima rampa di scale mentre il ragazzo vicino alla porta d’ingresso. Il terribile ritrovamento è stato fatto dalla signora che abita al terzo piano, che per la paura si è messa a gridare richiamando l’attenzione dei vicini di casa.

Già da due giorni, continuano gli interrogatori della polizia per ricostruire le ultime ore della coppia. Sul posto dove è avvenuto il duplice omicidio oltre alla scientifica era presente anche il magistrato Giulia D’ Alessandro che sta seguendo il caso insieme alla polizia.

La ragazza, da qualche anno, aveva perso la madre a causa di una grave malattia ed era riuscita a farsi affidare il fratello più piccolo di 9 anni, avuto dalla madre da un’ altra relazione. Quando è avvenuto il duplice omicidio fortunatamente il bambino era al «Boccone del Povero», struttura dove spesso si reca per fare attività con altri bambini.

Rita Decina ha lasciato anche una sorella di 21 anni. Angelo Cannavò ha lasciato invece, i genitori e cinque fratelli. Intanto, sta meglio la ragazza all’ottavo mese di gravidanza che abita nella stessa palazzina dove abitavano i ragazzi e che venerdì scorso si è sentita male dopo il ritrovamento dei cadaveri. Molte persone che conoscevano la coppia, la descrive come una coppia tranquilla che si amava e che non dava fastidio a nessuno.

Due ragazzi normali che speravano in un futuro migliore e che invece hanno lasciato questo mondo prematuramente. Le prossime ore potrebbero essere decisive per gli investigatori che da ore lavorano su questo caso e che stanno cercando di non tralasciare niente.