Decine di messaggi di condoglianze alla famiglia per la morte di Matteo Messina Denaro sono spuntati sui social subito dopo la notizia della sua scomparsa. Tra i profili Facebook dove più si leggono commenti di cordoglio, in cui si augura al padrino un “riposare in pace”, c’è quello di Castelvetranonews.it, testata locale online di Castelvetrano, il paese roccaforte del boss, dove centinaia di utenti commentano liberamente.
I messaggi
“Spero che incontri il piccolo Giuseppe“, scrive Mariella riferendosi a Giuseppe Di Matteo, il bambino strangolato e poi sciolto nell’acido su ordine, tra gli altri, di Matteo Messina Denaro. E poi tanti commenti con le emoticon di fiori, cuori, mani congiunte e condoglianze. Scrivono anche presunti parenti e amici di vecchia data del boss, come Gaspare: “Condoglianze alla famiglia. Per me un amico d’infanzia poi ognuno di noi fa le sue scelte di vita, comunque non sta a noi giudicare”. Molti quelli che si indignano davanti al cordoglio social per il boss e commentano “vergognatevi”.
L’autopsia sul corpo di Messina Denaro
La Procura de L’Aquila, di concerto con quella di Palermo, ha disposto l’autopsia sulla salma di Matteo Messina Denaro. Il boss è deceduto poco prima delle 2 a causa di un tumore al colon. L’autopsia verrà eseguita nell’ospedale del capoluogo dell’Abruzzo.
Nei sotterranei dell’obitorio
Il corpo del mafioso si troverebbe ora in uno dei sotterranei dell’obitorio dell’ospedale aquilano che dista non più di cento metri dalla camera-cella nella quale era ricoverato dallo scorso 8 agosto. Fuori dall’obitorio qualche telecamera, pochi fotografi e pochi giornalisti, ma una presenza compatta di tutte le forze dell’ordine. Non ci sono curiosi, ma solo addetti ai lavori a presidiare l’ingresso dell’obitorio. Nelle prossime ore sarà possibile capire la destinazione della salma che è a disposizione dell’autorità giudiziaria di Palermo.
Il sindaco di Campobello: “Tante ferite”
“Ora si scrive la parole fine su colui che per 30 anni ha provocato ferite profondissime e mortali non soltanto nella nostra provincia – ha commentato il sindaco di Campobello di Mazara Giuseppe Castiglione -. La morte, comunque, rappresentando la conclusione della vita terrena, pone ogni uomo davanti la giustizia divina. Lo Stato ha rispettato la Costituzione garantendo le massime cure al boss per salvargli la vita, nonostante l’indignazione del popolo italiano per la discriminazione rispetto alla qualità di trattamento con altri malati dello stesso tipo”.
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