A distanza di qualche mese dall’efferato omicidio di un 34enne di Alcamo, Enrico Coraci, colpito al petto con un fucile a pallettoni la notte del 21 novembre 2015, i carabinieri del paese in provincia di Trapani hanno arrestato, con l’accusa di concorso in spaccio di stupefacenti, due persone coinvolte in qualche modo in quel delitto.
In manette sono finiti Gianfranco e Graziella Gatto, che si raggiungono così in cella i fratelli Francesco e Vincenzo. L’omicidio maturò proprio nell’ambito dell’attività di spaccio di stupefacenti portata avanti dalla famiglia Gatto.
Secondo quanto appurato dagli inquirenti, la vittima avrebbe pagato con la vita un debito accumulato per diverse cessioni di cocaina. La sera dell’omicidio, Coraci venne attirato dai fratelli Gatto nel luogo di abituale cessione dello stupefacente, per dirimere la controversia avuta qualche ora prima, con lo scopo di tendergli così l’agguato a colpi di arma da fuoco, che ha portato alla sua morte.
L’arma del delitto era stato un fucile da caccia a canna mozza calibro 12, con matricola abrasa, trovato dagli investigatori insieme a tre cartucce a pallettoni dello stesso calibro ancora in canna, nascosto tra l’erba alta ed alcuni massi in un terreno poco distante dall’abitazione dei Gatto in contrada Gammara di Alcamo.
Gli arresti sono scattati su ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip Antonio Cavasino e richiesta dal sostituto procuratore di Trapani Rossana Penna, che ha coordinato le indagini insieme al procuratore Marcello Viola.
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