“La Regione ha l’obbligo di garantire l’attuazione della legge 194/ 78 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Già il 12 aprile, con una inviata all’assessore regionale Baldo Gucciardi , abbiamo fatto presente che muoversi secondo un dato aggregato poteva determinare problemi e il caso di Trapani, dove l’ultimo medico non obiettore è andato in pensione, lo conferma. Chiediamo l’istituzione di un tavolo di confronto per avere contezza dello stato dell’arte in ogni singola Asp e in ogni struttura pubblica e privata”.
Lo dicono Mimma Argurio, della segreteria della Cgil Sicilia ed Elvira Morana, del dipartimento sanità del sindacato.
“Il dato regionale aggregato fornito per la relazione nazionale sulla l.194/78 – specificano- non consente di mettere in luce le criticità nelle singole Asp e negli enti ospedalieri autorizzati per l’interruzione di gravidanza e di mettere in campo interventi immediati a tutela dei diritti della donna. La regione si attivi affinchè questa impasse sia rapidamente superata”.
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