Uno speleologo infortunato in grotta a 200 metri di profondità e un compagno ferito nella parete rocciosa mentre tenta di dare l’allarme all’esterno.
E’ lo scenario dell’esercitazione regionale che il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) sta svolgendo nella grotta “Abisso dei cocci”, sul Monte Inici, nel comune di Castellammare del Golfo, che ha uno sviluppo superiore ai 2 km, una profondità di circa 305 metri, con un ingresso in parete a cui si può accedere dal basso con un’arrampicata di circa 30 metri o dall’alto con una calata di circa 70 metri.
L’esercitazione è coordinata dal Servizio regionale del Cnsas mediante l’impiego di tecnici provenienti dalle stazioni di Palermo e Catania. I tecnici fanno parte sia della componente speleologica (25 unità) che opera in grotta sia della componente alpina (20 unità) che opera sulla parete rocciosa.
La squadra di soccorso alpino provvede al recupero in parete del compagno dell’infortunato mentre contemporaneamente entrano in grotta le squadre di soccorso speleologico per avviare il recupero dello speleologo in profondità.
L’operazione di soccorso, che si concluderà alle prime luci dell’alba di domani, inizia con la stabilizzazione delle condizioni cliniche del ferito, la stesura delle corde in grotta per consentire il recupero, l’imbarellamento del ferito e il suo trasporto.
Le varie squadre, che senza soluzione di continuità opereranno nella cavità, sono in costante contatto con l’esterno mediante linea telefonica che è stata dispiegata lungo i cunicoli. Quando l’infortunato raggiungerà l’ingresso della grotta sarà preso in carico dalla componente del soccorso alpino, recuperato per tutta la parete esterna e poi trasportato in un luogo in cui sarà possibile fare giungere un mezzo di soccorso per il successivo trasferimento in ospedale.
Durante tutte le fasi di recupero, le condizioni cliniche degli infortunati saranno monitorate da un staff sanitario che seguirà costantemente l’infortunato in grotta e resterà in costante collegamento con altri medici speleologi ed alpinisti in stand-by al campo base.
La fase operativa dell’esercitazione sarà considerata conclusa all’arrivo della barella con l’infortunato speleo al campo base, mentre l’esercitazione si riterrà definitivamente finita solo con l’arrivo di tutti i tecnici impegnati nell’esercitazione.
La necessità di una esercitazione sul Monte Inici nasce dall’esigenza di operare in scenari complessi ed impegnativi, ma soprattutto dove un reale incidente risulta altamente probabile, stante la notevole frequenza turistica, escursionistica e speleologica dei luoghi, alla luce anche della notorietà che l’Abisso dei Cocci riveste.
Sono stati invitati, in qualità di osservatori, il sindaco di Castellammare, dirigenti del dipartimento regionale di Protezione Civile, dirigenti della Provincia di Trapani, responsabili del Sues 118 della Regione Siciliana, dirigenti del Corpo Forestale, ufficiali e sottufficiali dei carabinieri e dirigenti della polizia di Stato.
Tutte figure istituzionali che, in caso di reale intervento di soccorso, si rapporterebbero con il Soccorso Alpino e Speleologico nelle fasi dell’intervento di soccorso.
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