GEAPRESS – Una segnalazione pervenuta alla Polizia Municipale che ha rinvenuto il cane nei pressi della frazione di Crocevie nel comune di Valderice (TP).

Ad occuparsi del povero animale, a quanto sembra di giovane di età, sono state le guardie volontarie della LIFA, subito intervenute sul posto. Il cucciolone si presentava affetto da numerose patologie, ma un particolare ha attirato l’attenzione degli operatori: attorno al collo vi era un fil di ferro stretto in maniera tale da potere ledere i tessuti.

Non è da escludere che il cane sia stato tenuto in uno dei casolari di campagna della zona, finchè, una volta ammalato, non è più servito. In questo caso, chi lo ha poi lasciato andare, non ha avuto neanche cura di togliere la “trappola” metallica che lo cingeva al collo. In tale maniera, a prescindere dalle patologie riscontrate, non vi sarebbe stata comunque possibilità di salvezza.

Il cane, preso in consegna dagli operatori della LIDA, è stato consegnato alle prime cure di un Veterinario.

Purtroppo il reato di abbandono è blandamente punito dal Codice Penale. Appena un comma dell’articolo 727 annoverato tra quelli di contravvenzione. Pene che non fanno di certo paura a chi si macchia di tali crimini. Purtroppo, in base ad una recente sentenza della Corte di Cassazione, è altresi considerato come “abbandono” anche la detenzione in condizioni di incuria. In altri termini, qualora si fosse trovato il detentore del cane si sarebbe potuto contestare lo stesso debole articolo del Codice Penale che è stato in ultimo affidato alle competenze degli Uffici del Giudice di Pace. Non una sua morte, ma quasi