Importanti sviluppi nelle indagini sulla morte del 42enne turista toscano Fabio Maccheroni, deceduto la scorsa estate all’interno di una camera del Bed & Breakfast “Orchidea” situato nel centro storico del capoluogo.

L’attività investigativa, condotta dai carabinieri e stata coordinata dal Pubblico Ministero Rossana Penna.

I carabinieri di Trapani hanno notificato gli avvisi di conclusione delle indagini ai presunti responsabili della morte di Fabio Maccheroni, il turista toscano di 42 anni deceduto lo scorso 16 agosto in una stanza del terzo piano del B&B “Orchidea”.

Il provvedimento riguarda: Bartolomeo Altese, titolare del panificio situato sotto il B&B, i proprietari della struttura ricettiva Antonio Serafico e Tuzza Augugliaro, marito e moglie, e la figlia Benedetta. Sono tutti accusati di omicidio colposo.

Dalle indagini è emerso che solo il primo piano del B&B era provvisto delle prescritte autorizzazione. Maccheroni morì per le esalazioni sprigionatesi da una canna fumaria attigua alla parete esterna della camera, dove dormiva assieme ad un suo amico, rimasto gravemente intossicato.

Malesseri e svenimenti erano all’ordine del giorno al B&B Orchidea di Trapani, ad agosto dello scorso anno un turista toscano è stato trovato morto e il suo compagno di viaggio, in gravissime condizioni, è stato trasferito al Villa Sofia di Palermo.

La canna fumaria che avrebbe emesso il monossido di carbonio già da settimane aveva creato problemi agli ospiti della struttura.

Nulla a confronto a quanto capitato ai due turisti toscani: Fabio Maccheroni, nato nel 1973 a Seravezza, figlio di un conosciuto notaio, trovato morto nella stanza, la stessa in cui ha trascorso la notte il suo compagno di viaggio Alessio Menicucci, agente della Procter&Gamble, nato nell’80 a Cascina, in provincia di Pisa, che è in coma nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni sono critiche.

Ma la canna fumaria in passato avrebbe già colpito: dalla fine di luglio sono state diverse le persone che hanno accusato malori, fino a svenire.

Una famiglia con un bambino, che preferisce mantenere l’anonimato, ospite da metà luglio ai primi di agosto in una stanza al terzo piano del b&b.

“Una notte – racconta il marito – ci siamo sentiti tutti e tre male, mia moglie è svenuta e siamo andati in ospedale mentre mio figlio ha vomitato. Fortunatamente i medici non le hanno riscontrato nulla di grave, ma l’odore in quella stanza era tremendo, simile alla creolina”.

E non sarebbero i soli ad avere accusato malori. A confermarlo era stato il procuratore di Trapani Marcello Viola: “Siamo a conoscenza di almeno un caso di malessere avvenuto nel b&b segnalato al 118, ma abbiamo verificato altri casi”.

Circa tre settimane prima della tragedia un turista, secondo i racconti rilasciati dei vicini un turista si è sentito male ed è stato soccorso da un’ambulanza.

Due settimane prima, invece, altre due ragazze sono svenute. Più volte i vicini avrebbero chiesto alla proprietaria della struttura, aperta meno di un anno fa, di sostituire la canna perché non in regola: “Da due mesi – hanno raccontato i vicini – c‘è un odore terribile. Abbiamo chiesto formalmente ai proprietari di sostituire la canna fumaria in eternit, ma non lo hanno fatto”.

Un pool di consulenti nominati dalla Procura per accertamenti tecnici sull’immobile hanno lavorato per mesi per cercare di capire cosa è successo in quel B&B.

Il reato che si profila per i quattro indagati sarebbe quello di omicidio colposo, ma non è escluso che potrebbero esserci altri iscritti.

Secondo gli investigatori i due turisti avrebbero inalato, durante il sonno, il gas di combustione che proveniva dalla canna fumaria, non in regola, del forno.

L’avvocato Giuseppe Rando che difende Benedetta Serafico, proprietaria del B&B e dei i suoi genitori, Antonino Serafico, Tuzza Augugliaro, proprietari dell’immobile, sosterrebbe che i suoi assistiti, qualora risultasse plausibile l’intossicazione da monossido di carbonio, sarebbero estranei ai fatti.

Il palazzo, infatti, è lì da cent’anni e la canna fumaria del panificio non l’hanno messa loro; in quanto non sono gestori del panificio, ma solo del b&b.

L’avvocato Buscaino, che difende Bartolomeo Altese, gestore del panificio, sosterrebbe che in ogni caso, la causa della morte non è sufficiente a stabilire la responsabilità e che al momento è azzardato fare ipotesi come la presenza di una crepa sui muri del b&b attraverso le quali sarebbe entrato il monossido di carbonio.

La pista più seguita rimane, comunque, quella dell’avvelenamento dal micidiale gas inodore. Gli investigatori sono sempre più convinti che a uccidere il 43enne Fabio Maccheroni e a ridurre in fin di vita il 36enne Alessio Menicucci siano stata la canna fumaria killer del panificio al pian terreno dello stabile: i gas o fumi di combustione sarebbero stati aspirati e rigettati dentro la stanza, durante la notte, dal condizionatore d’aria.

L’autopsia eseguita dal medico legale Paolo Procaccianti ha evidenziato che la morte del turista potrebbe essere avvenuta proprio per inalazione da monossido di carbonio, gas trovato, anche nel sangue del ragazzo in coma.