Si nascondeva in Germania per sottrarsi alla cattura dopo la condanna all’ergastolo che gli era stata inflitta dalla Corte d’Assise di Trapani per omicidio.

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, hanno individuato e fatto arrestare dalla Polizia tedesca Giuseppe Vaiana 53 anni di Castelvetrano.

L’indagine a suo carico è stata condotta dal Gico della Finanza di Palermo c oordinate dalle procura di trapani e dalla DDa di Palermo.

Vaiana è stato condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Trapani presieduta da Angelo Pellino, su proposta del PM Antonella Trainito, per l’omicidio, avvenuto il 24 agosto del 1990 in un ovile di contrada Dionisio, a Campobello di Mazara, di Paolo Favara, 30 anni e di Caterina Vaiana (sorella del latitante), detta “Rina”, 33 anni.

Stessa condanna all’ergastolo era stata emessa a carico del fratello del latitante Michele Claudio Vaiana che si trova già in carcere.

Il delitto era maturato in un contesto di degrado familiare e venne risolto dalla Procura della Repubblica di Marsala nel 2013, quando, anche grazie agli elementi forniti dalla figlia di Caterina Vaiana e dal figlio di Paolo Favara, le indagini dimostrarono che aveva avuto come movente il timore, da parte di Giuseppe Vaiana, di andare in carcere per avere violentato, anni prima, la nipote, figlia di Caterina, all’epoca dei fatti una bambina di sette anni, mentre Giovanni Vaiana sarebbe stato mosso dalla volontà di rientrare in possesso di 13 milioni di lire che aveva prestato alla sorella per l’acquisto del gregge che curava con l’altra vittima dell’efferato omicidio, Paolo Favara.

Nei confronti di Giuseppe Vaiana il Presidente della Corte di Assise di Trapani, Angelo Pellino, sulla base degli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle palermitane, che localizzavano il latitante in Germania già pochi giorni dopo la sua condanna all’ergastolo, emetteva un mandato di arresto europeo che, tramite il canale di cooperazione internazionale, veniva tempestivamente recapitato alle Autorità tedesche.

Proprio le autorità tedesche, interessate anche da una rogatoria internazionale inoltrata dalla Procura della Repubblica di Marsala, operavano con grande dinamismo e in stretta sinergia con il G.I.C.O. palermitano, potendo ben presto circoscrivere adeguatamente l’area di localizzazione di Vaiana.

Il latitante, che sarà quanto prima messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria italiana, è stato quindi catturato nel primo pomeriggio del 25 maggio, a Ludwigshafen, mentre si trovava in un internet-cafè, intento a giocare con una slot machine.

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