Il 5 febbraio è il giorno della solennità di Sant’Agata e Catania la celebra con tutti gli onori.

Dopo la lunga processione di ieri, il cosiddetto giro esterno che porta il busto reliquiario per le vie che una volta erano la periferia del capoluogo di Catania, oggi  la Patrona attraverserà le strade del centro cittadino.

In mattinata ci si potrà preparare spiritualmente all’incontro con la Santa prendendo parte alle Sante Messe celebrate nella Badia di Sant’Agata, preludio del Solenne Pontificale, officiato in Cattedrale dal cardinale Agostino Vallini, vicario generale del Papa per la diocesi di Roma, al quale, come di consueto, parteciperanno tutti i vescovi di Sicilia, i sacerdoti della diocesi di Catania, il clero ed i seminaristi, insieme ai rappresentanti delle istituzioni politiche, civili e militari. Precederà la cerimonia il tradizionale corteo liturgico dei religiosi dal Palazzo Arcivescovile fino al Duomo.

Nel tardo pomeriggio, a conclusione della Messa delle 16, il fercolo varcherà nuovamente le porte della Basilica per accompagnare Sant’Agata nella sua seconda passeggiata in mezzo ai suoi concittadini, il “giro interno” tra le vie principali del centro storico, il “salotto” della città.

La processione procederà lentamente per via Etnea, attraversando piazza Università, mentre l’arcivescovo, monsignor Salvatore Gristina, guiderà le preghiere dei fedeli fino a piazza Stesicoro. Proseguendo in direzione nord, la “vara”, annunciata dalle dodici candelore, una volta giunta davanti alla Villa Bellini, imboccherà via Caronda per dirigersi verso piazza Cavour. Sarà già notte inoltrata quando andrà in scena, dopo un anno di pausa, il tanto atteso spettacolo pirotecnico che illuminerà a giorno il cielo sopra l’antico quartiere del “Borgo”.

Inizierà, quindi, la discesa lungo la via Etnea fino ai “Quattro Canti”, dove alle prime ore del mattino, condizioni meteorologiche permettendo, i devoti si cimenteranno nella coinvolgente corsa sulla ripida e stretta via di Sangiuliano. Si tratta di un momento particolarmente sentito, tanto che secondo il folclore popolare il suo esito positivo o negativo costituirebbe un segno di buono o cattivo auspicio per l’annata a venire.

Dopo le grida di trepidazione per la “salita di Sangiuliano”, quando il corteo transiterà per via Crociferi, in pochi attimi calerà il silenzio per lasciare spazio al suggestivo canto delle monache di clausura di San Benedetto.

Da qui il fercolo, passando davanti al monumento in onore del cardinale Dusmet in piazza San Francesco D’Assisi, da via della Lettera muoverà per via Garibaldi, ultima tappa dell’itinerario, che si concluderà con la corsa in Cattedrale.

Sarà già mattina (del 6 febbraio) quando, dopo le celebrazioni di benedizione e ringraziamento, Sant’Agata tornerà a riposare nella sua “Cammaredda” tra la commozione, la preghiera, le invocazioni, le lacrime dei devoti, ansiosi di poter presto rincontrare l’amata Patrona.

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