Rosario D’Agosta, l‘imprenditore a cui sono stati sequestrati beni per 30 milioni di euro, è ritenuto vicino a Cosa Nostra. E’ stato condannato nel 2015 in primo grado, a 5 anni di reclusione per il tentato omicidio perpetrato nel 2009 di Giuseppe Doilo (appartenente alla Stidda).

La vicenda segnava un momento di tensione tra fazioni opposte tra rappresentanti di “Stidda” e “Cosa Nostra”, culminato nell’azione di Rosario D’Agosta che non esitava a sparare diversi colpi di pistola contro la vittima per poi essere provvidenzialmente bloccato da altri presenti prima che riuscisse a colpire mortalmente Doilo.

Altra significativa vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto il D’Agosta è la minaccia da questi rivolta nel 2014 a un collaboratore di giustizia (“… fermati che te la devo far pagare … ti devo uccidere”), in relazione alla quale il Tribunale di Catania, con sentenza del novembre 2016, lo ha condannato a mesi 6 di reclusione per minaccia aggravata dal metodo mafioso.

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