Nove ragazzini egiziani, tra i 17 e i 19 anni , sono stati fermati dalla polizia perché accusati di essere i componenti dell’equipaggio del peschereccio con 249 migranti poi soccorso dalla nave Dattilo approdata a Messina lo scorso 1 maggio.

I nove avrebbero provato a nascondersi tra gli altri migrati cambiandosi i vestiti, ma sono stati individuati dalla squadra mobile e dalla Guardia costiera che hanno tracciato le singole responsabilità contestate.

Secondo gli inquirenti, infatti, ciascuno dei fermati aveva a bordo del peschereccio un compito preciso: una struttura gerarchica ben organizzata con un leader a capo incaricato di guidare il natante e di dare gli ordini agli altri otto, tra cui gli addetti alla sala macchine, gli incaricati della distribuzioni di viveri e di tutte le altre operazioni gestionali di bordo durante la navigazione durata circa sei /sette giorni.

Tra i nove c’era poi chi doveva far stare fermi i migranti utilizzando il bastone se necessario.

Uno dei fermati, Mohammed Mohammed Said, era stato già arrestato il 29 luglio del 2014 per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, espulso con decreto prefettizio dal territorio nazionale e rimpatriato dalla frontiera di Catania lo scorso 25 giugno.

Le indagini sono state effettuate dalla Squadra Mobile con la Guardia Costiera e coordinate dalla Procura di Messina.

I sei maggiorenni sono stati trasferiti presso la casa circondariale di Gazzi. I tre minorenni, invece, sono stati trasferiti presso il centro di prima accoglienza per minori di Catania. I fermi di Polizia sono stati convalidati dai Gip.