Silenzio, entra la Corte. E silenzio stavolta deve essere davvero perchè la seduta di oggi della Corte dei Conti per la parifica del rendiconto generale del bilancio della Regione per il 2016 non è una assise ordinaria. Per la prima volta dalla nascita dell’Autonomia regionale siciliana quindi da dopoguerra, la Corte non ha parificato in udienza unica il bilancio, neanche con raccomandazione ed, anzi, il procuratore generale ha chiesto di considerare il rendiconto ‘non parificabile’.

Più prudente è stata la Corte che ha respinto come non pertinenti al caso (ma non infondate) le contestazioni principali del procuratore generale, quelle sulle quali sarebbe stato davvero difficile per la Regione trovare una giustificazione, ma ha rinviato la decisione ad oggi chiedendo una interlocuzione.

La Sicilia ha presentato una memoria nella quale, in pratica, dice che è tutto a posto e si dichiara disponibile a rettificare con fondi 2017 una sola voce, quella degli accantonamenti per la garanzia dei Livelli essenziali di assistenza in sanità. la memoria è stata presentata il 10 luglio e poi illustrata all’Ars dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei.

Su quella memoria in cinque punti dovrà, adesso, pronunciarsi la Corte dei Conti. Il presidente Graffeo, però, non sembra intenzionato a sancire il default della Sicilia. Molto più facile che alla fine, anche quest’anno, la Corte parifichi il bilancio con raccomandazioni.

Insomma tutto potrebbe risolversi con una semplice tirata d’orecchie. sarà stato tanto rumore per nulla? Difficile esserne certi ma le probabilità sono alte. certo, però, che un messaggio, politico, è arrivato anche se forse tardivo visto che questo governo di bilanci non ne dovrà fare più.