La girandola dei nomi che confonde gli elettori, la sinistra pensa a Corradino Mineo

“Parliamoci chiaro: siamo stati alleati con Mdp-Si alle elezioni amministrative di Palermo poche settimane fa: quell”alleanza arrivava fino ai moderati di Alfano e per le elezioni regionali siciliane abbiamo dato la nostra disponibilità al percorso civico che loro per primi ci hanno sottoposto”.

A parlare è il segretario del Pd siciliano Fausto Raciti “All’improvviso i nostri possibili alleati scoprono incompatibilità politiche e morali che negli ultimi mesi non c’erano: nè da parte di chi è stato eletto nel listino di Crocetta e ora invoca discontinuità nè da parte di chi per storia personale è stato protagonista di ben più ardite operazioni politiche”.

“È chiaro che l’unico tema nazionale che sta a cuore a Mdp-Si non è il rapporto tra Ap e il Partito democratico ma preparare le prossime elezioni politiche sperando in una sconfitta del Pd e del centrosinistra tanto invocato. Ognuno si assume le proprie responsabilità: la nostra è provare a vincere dare un futuro alla Sicilia”.

Le parole de prudente Raciti òla dicono lunga su come stiano le cose. Dopo il documento della sinistra della coalizione, Mdp e Si sono ai ferri corti con il Pd tanto da suggerire perfino a Raciti di sbilanciarsi. La grande alleanza è tramontata, ma non basta. La sinistra della coalizione andrà da sola ma non pensa neanche a confluire su Navarra come si era ipotizzato nei giorni scorsi. In casa Sinistra Italiana ed Mdp di fanno nomi nuovi. Nuovi per questa competizione ma non certamente per l’agone della politica di sinistra.

Rispunta Claudio Fava che nel 2012 tentò di candidarsi alla presidenza della regione ma non ci riuscì per una ingenuità. Non sapeva che la legge siciliana impone la residenza nell’isola e lui non l’aveva. tentò perfino di prenderla in extremis e mise in difficoltà un sindaco ma non riuscì nell’intento. Corse Giovanna Marano che poi spese politicamente la sua corsa chiaramente perdente ottenendo, a distanza di tempo, un posto da assesspore comunale a Palermo.

Ma il nome nuovo potrebbe essere quello di Corradino Mineo, giornalista di sinistra, condottiero della rivolta dei senatori contro Renzi e così via se abbia la residenza non è al momento dato saperlo. Certo qualche voto al cventyro sinistra Mineo lo toglierebbe eccome. Contribuirebbe, insomma, alla sconfitta dell’intera area.

Ma è nel Dna della sinistra non fare accordi con nessuno e andare a perdere nel segnare la propria differenza. Una tendenza che sembrava essersi invertita a Palermo dove la lista di Sinistra ha ottenuto un inatteso risultato. Ma stava nella coalizione con Orlando e con il così deto modello Palermo. Forse alla regione raccoglierà il voto degli uomini e delle donne di sinistra scontenti e otterrà un risulotato superiore a quelli storici ma certo sa di non poter vincere.

E Micari? In questo clima il rischio evidente è che tramonti la sua candidatura e che la coalizione più centrista del centro sinistra (Pd, Sicilia Futura e AP) viri verso un candidato nuovo di zecca.

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