“Falcone è stato un grande magistrato. Lui e Paolo Borsellino sono stati degli eroi per tutto il mondo”:  così, attraverso la voce dei bambini delle scuole di Palermo, la memoria dei Magistrati antimafia non si perde. Perchè sono stati proprio i bambini delle scuole di Palermo – insieme a tanti studenti giunti nel capoluogo siciliano da tutta Italia – i veri protagonisti del 32mo Anniversario della Strage di Capaci. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono i loro eroi. Come recita il famoso motto le idee dei Giudici adesso camminano ancora sulle loro piccole gambe.

La memoria non muore, grazie alle scuole e alle famiglie

Di sicuro è  merito del mondo dell’istruzione che continua ad alimentare la memorie, così come è merito delle famiglie che coltivano il ricordo di un dramma vissuto in presa diretta 32 anni fa. “Vengo sempre qui all’Albero Falcone. Prima, quando lavoravo in una ludoteca, portavamo sempre i nostri allievi qui in occasione dell’anniversario. Adesso che sono diventata mamma, vengo qui con i miei figli per onorare la memoria di Falcone e tutti i caduti nella lotta alla mafia”: è questo il ricordo di una mamma, che aveva soltanto 12 anni all’epoca delle stragi di mafia.

Maria Falcone, “A Palazzo Jung laboratorio e scrigno delle memoria”

Veniamo alla cronaca. Sin dal primo pomeriggio le scolaresche hanno iniziato a percorrere via Notarbartolo per arrivare sin sotto il palco allestito sotto l’Albero Falcone.  Sul palco è salita Maria Falcone, la sorella del giudice assassinato dalla mafia per annunciare la nascita a breve di quel museo che a Palazzo Jung sarà laboratorio e scrigno di memoria antimafia. “Qualche giorno dopo la Strage, un’amica mi portò un biglietto che era stato appeso all’Albero. C’era scritto, avete chiuso cinque bocche ma avete aperto le bocche di cinquanta milioni di persone”, ha ricordato Maria Falcone. Accanto a Maria Falcone, sul palco soltanto gli amici del giudici: l’ex Presidente del Senato Piero Grasso e il giudice Leonardo Guarnotta. Alla fine della cerimonia spazio anche al Guardasigilli Carlo Nordio.

I timori di possibili contestazioni per l’arrivo del controcorteo sono stati fugati. Anche da quel fronte, soltanto slogan antimafia e cori in memoria dei giudici uccisi. Evocando, alla fine,  anche la famosa agenda rossa di Paolo Borsellino.

 

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