“Un gruppo di circa 50 adolescenti che scorrazzava in lungo e in largo a piazzetta Beato Giuseppe Puglisi ha vandalizzato un altro lampioncino, danneggiato una foto e imbrattate altre della mostra fotografica permanente sulla visita di Papa Francesco presso la casa museo del Beato Puglisi. 183 arresti di mafiosi e gregari: si festeggia e ci si congratula con magistrati, inquirenti e forze dell’ordine, ma nel frattempo ne alleviamo migliaia nelle varie periferie di Palermo e 50 nel luogo del martirio del beato Puglisi.
Il ragazzino rimproverato: Se vogliono mi arrestano
Il ragazzino, al rimprovero di un anziano che aveva constatato l’atto vandalico, gli risponde: “che ti interessa? Fatti i fatti tuoi!. Non ci sono le telecamere? Se sono capaci mi vengono ad arrestare”. E ‘ quanto racconta il presidente Maurizio Artale presidente del presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro fondato dal Beato Giuseppe Puglisi. “Fare crescere questi bambini e adolescenti con questa spocchia – aggiunge – arroganza d’impunibilità e di sfida nei confronti delle istituzioni, imitando l’atteggiamento dei boss arrestati appena l’atro ieri, non fa bene né a loro né alla società civile”.
Le parole del fratello di Giuseppe Di Matteo
A tal proposito, voglio citare le parole di Nicola Di Matteo, fratello del piccolo Giuseppe Di Matteo ucciso dalla mafia.
“Stamani, però, quando ha letto la notizia sui giornali ha provato un po’ di amarezza. “Ogni volta che si torna a parlare di mio fratello ripiombo in un periodo buio”, ammette. Ma quello che più lo colpisce è vedere tanti giovani reclutati tra le file di Cosa nostra. “Non sanno quello che fanno, non capiscono che è una strada senza uscita – dice -. I boss cercano di corrompere tanti ragazzi con il miraggio dei soldi facili. In molti, soprattutto nei rioni in cui il lavoro manca e la fame è tanta, cadono in questa trappola. Pensano che sia facile, non riflettono a sufficienza. Ma lo Stato c’è e risponde sempre. Magari ci vuole del tempo, le indagini possono essere lunghe, ma la strada per loro è quella della cattura e del carcere”.
Appello al comandante della polizia municipale
“Infine, ritengo doveroso rivolgere un appello al Comandante della Polizia Municipale di Palermo, – continua Artale – effettuando controlli più serrati a piazzetta Beato Padre Pino Puglisi, per sequestrare monopattini, motocicli e biciclette elettriche condotte da adolescenti sotto i 13 anni che sfrecciano scorrazzano nel luogo del martirio, mettendo a rischio i 12.000 pellegrini e le scolaresche che ogni anno si recano in in questo luogo e a casa del Beato Giuseppe Puglisi per fare memoria del suo sacrificio”.






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