È morto a 77anni il presidente dell’ordine degli architetti di Palermo Sebastiano Monaco. Iano Monaco è stato stroncato da una lunga malattia. Figlio dell’insigne grecista Giusto, Iano Monaco si era laureato in architettura a Firenze nel 1970.

Un anno dopo e sino al 1986 aveva svolto attività didattica e di ricerca all’Università di Palermo. Aveva fondato un prestigioso studio di architettura, Monaco architetti associati, che ha svolto un’intensa attività di progettazione. Sicuramente, tra i lavori più rappresentativi, spicca la Nuova pretura unificata di Palermo, realizzata a ridosso del palazzo di giustizia, un progetto che conteneva la suggestione della città che cambiava.

Nel nuovo edificio, Monaco e i suoi collaboratori avevano riproposto l’antico tracciato topografico, una maglia ortogonale di impianto tardo cinquecentesco, su cui realizzare nuove forme: marmi di vario colore a profusione, acciaio e grandi vetrate che inondano di luce gli ambienti interni. All’esterno, una grande agorà pubblica con incisi i nomi dei magistrati uccisi dalla mafia e le palme a richiamare il Mediterraneo. Lo studio aveva lavorato in numerosi campi, dall’edilizia pubblica a quella ospedaliera e anche nei restauri come a Salemi, dove era intervenuto nel restauro del collegio dei Gesuiti e del Castello. Iano Monaco appena un anno fa aveva perduto il figlio Alberto, anche lui architetto.

“Distrutti dal dolore ricordiamo come l’architettura non sia mai stata solo un mestiere per lui ma una battaglia quotidiana, una responsabilità. Lo sapeva bene: costruire significa lasciare un’impronta nella storia di una città, incidere nello spazio la nostra idea di futuro”, afferma l’Ordine degli architetti che lo ricorda come un punto di riferimento per i giovani professionisti.

Come presidente, ha difeso con passione questa visione. “Ha combattuto – aggiunge l’ordine – contro la mediocrità, contro l’abbandono del nostro patrimonio, contro le storture di una città che troppo spesso si piega agli interessi di pochi, dimenticando il bene comune. Palermo perde oggi una delle sue voci più autorevoli, un custode della bellezza e dell’identità urbana, un uomo che credeva davvero nel valore etico dell’architettura”. Monaco era un architetto dotato di grande slancio e apertura ed era sempre in prima fila quando c’erano da condurre battaglie per la tutela dei beni monumentali.

Monaco era anche un grande sportivo. Corridore, nuotatore, tennista, aveva più volte preso parte alle traversate del golfo di Mondello e si era cimentato anche nell’impegnativo ruolo dell’Ironman: nuoto, corsa e ciclismo. E’ stato anche presidente del Circolo del tennis di Palermo e ha portato la Coppa Davis a Palermo nel 1995, vinta poi dagli Stati Uniti. Le tribune erano troppo piccole per un evento del genere. E Iano taglio corto: “Ci penso io”. Così l’architetto per l’occasione fece montare una gigantesca tribuna sui campi del Circolo per fare assistere alla sfida delle sfide con Sampras e Agassi. Indimenticabile.