Da più di una settimana ad Avola non si parla d’altro: il Cannatagate. Non solo sui social, che sono diventati negli anni la principale agorà, ma anche in luoghi fisici, nelle piazze e nei bar, tradizionali forum di dibattito di ogni tipo.

Cosa è il Cannatagate

Si tratta della vicenda del deputato nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, che, come lui stesso ha ammesso, chiedeva, senza obbligo, ai suoi assessori, ai tempi in cui era sindaco del Comune, di stornare una parte dei loro stipendi da amministratori pubblici per finanziare le attività del suo gruppo politico.

Una vicenda vecchia

Una storia, comunque, vecchia, almeno da queste parti ma rilanciata sui media e sulle agenzie di stampa nazionali, dopo le dichiarazioni degli ex assessori Luciano Bellomo e Antonio Orlando e dell’ex presidente del Consiglio, Fabio Iacono, tutti transitati in Forza Italia, tra le braccia del deputato regionale, Riccardo Gennuso, neo commissario forzista ad Avola.

Le denunce di Orlando

Una vicenda datata perché, come sostengono alcune fonti delle forze dell’ordine, le denunce di Orlando risalgono a qualche anno fa e ci sarebbero pure tracce sui social, del resto gli inquirenti avevano già sentito l’ex assessore, che non era stato affatto tenero con Cannata. In ogni caso, la Procura di Siracusa ha aperto un fascicolo ma senza indagati.

L’associazione La città che vorrei

Di certo, sulle chat di molto avolesi circolano tutti gli articoli e le opinioni sulla vicenda, commentata anche da un’associazione, La città che vorrei, che, spesso, incalza l’amministrazione Cannata, da Luca alla sorella Rossana, su alcuni tempi, l’ultima in ordine di tempo quella legata alla riscossione dei tributi.

Le valutazioni politiche

“La vicenda avolese dei  “contributi” degli assessori per le spese della segreteria Cannata non va guardata solo sotto l’aspetto giudiziario ma si presta anche a valutazioni politiche” si legge in una nota dell’associazione che si augura l’accensione di un faro non solo su questa vicenda ma anche su altre legate alla gestione complessiva del Comune di Avola.

Secondo la stessa associazione, “la lettera riservata inviata ad Arianna Meloni dall’ex presidente provinciale siracusano di FdI Giuseppe Napoli, è uno spaccato di una visione e di una gestione padronale di un partito”, inoltre, “stupisce il silenzio dei vertici nazionali di FdI, un partito che dall’opposizione ha sventolato ripetutamente la bandiera della moralità nella vita pubblica, di fronte ai tanti episodi discutibili che hanno coinvolto propri esponenti di primo piano”