Un giorno qualunque si è trasformato in una tragedia nel piccolo centro montano di Buccheri, in provincia di Siracusa. Un malore improvviso, una caduta fatale e le fiamme che lo hanno avvolto: così è scomparso Tommaso Crusca, 85 anni, nella sua abitazione. Tutto è accaduto in pochi istanti, senza che nessuno potesse salvarlo dal rogo.

Don Masino, come tutti lo chiamavano, era “un uomo d’altri tempi, gentile e sempre pronto alla battuta”. Oggi la sua scomparsa lascia un vuoto profondo in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

L’incidente domestico

Un drammatico incidente domestico ha sconvolto la comunità di Buccheri. Tommaso Crusca, conosciuto da tutti come don Masino, ha perso la vita in circostanze tragiche nella sua abitazione. L’uomo, 85 anni, è stato colto da un malore mentre era ai fornelli e, cadendo, è finito sulle fiamme accese, che hanno devastato il suo corpo.

Sul caso stanno indagando i carabinieri, che stanno cercando di chiarire se la morte sia avvenuta a causa del malore o se siano state le ustioni provocate dall’incendio a risultare fatali. Gli accertamenti sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica della tragedia e verificare ogni dettaglio di quanto accaduto.

Il cordoglio

L’intera comunità si stringe attorno alla famiglia della vittima, profondamente segnata da una perdita tanto improvvisa quanto dolorosa: “Grande Tommaso ! Una delle più belle persone del mio paese che ho avuto il piacere ed il privilegio di conoscere ed averlo come amico. Intelligente, pronto alla battuta, mai banale e capace di sottili ironie che lo rendevano unico. Ciao Masino , che spiacere non ritrovarti più. Fai buon viaggio e riposa in pace. Sentite condoglianze alla famiglia” ha scritto Vito.

“Ciao Tommaso Crusca. “E l’albero della Mazzacana sorrideva. Ne aveva sentite tante, troppe, a cominciare da Ippolito Nicolini, figlio del segretario del fascio; dai fratelli Vacirca, che non si sa mai quando scherzano o parlano sul serio; da Masino Crusca, Turi Musco, Giovanni Giarrusso, Vito Salamone il fotografo, Ciccio Moncada con Tano Scollo i dirigenti delle Coppe Monte Lauro, Vito Taratozzo lo sportivo per eccellenza, Angelo u catanisi, i fratelli Paradiso, ecc. Sì, l’albero sorrideva. Non avete mai visto sorridere un albero? Io sì.” Ha voluto salutare così l’amico, Tanino Cannata.