Parole struggenti e pesanti come pietre quelle del fidanzato di Sara Campanella, la 22enne uccisa ieri pomeriggio (lunedì 31 marzo) da un collega universitario, Stefano Argentino, con un colpo inferto alla gola. “Ciao amore mio, tutto questo non doveva succedere, non a noi due. Mi è stato tolto un pezzo del mio cuore. La mia bambina..” scrive il ragazzo di Sara, Antonino.

Sono parole cariche di disperazione, quelle lasciate da chi ha amato senza limiti, da chi oggi si trova a piangere un’assenza insopportabile. Un dolore che non si può raccontare, che non si può accettare.

Il lungo post dedicato alla fidanzata

Nella disperazione di chi resta, ci si aggrappa alla promessa di non lasciare che il ricordo svanisca nel tempo. Poi continua: “Tenetevi sempre stretto chi vi ama e amatelo alla follia, perché la vita può cambiare in un batter d’occhio. Amate come se fosse l’ultimo giorno, baciatevi come se fosse l’ultima volta, ma soprattutto vivetevi. Stasera ti ho perso, amore mio… ma ti prometto che manterrò ogni promessa che ti ho fatto. Andrò avanti per te, porterò il tuo nome in alto, perché meriti giustizia per quello che ti hanno fatto. Meriti di essere ricordata per ciò che sei stata: una ragazza educata, studiosa, gentile con tutti e, soprattutto, la persona che mi ha aperto gli occhi. Ciao, piccola mia… Ti amerò per sempre, te l’ho promesso, ricordi? Ti amo”.

Sui social è poi comparso un carosello di ricordi

Poi la dedica di un’amica che ha visto nascere l’amore tra i due giovani e consolidarsi nel tempo: “Voi, un amore nato all’improvviso, ma genuino e vero come pochi. Un amore spezzato in un giorno di pioggia, quelle giornate che a Sara non piacevano per niente, eppure quella è stata l’ultima. Sono certa che non avrebbe potuto trovare di più, di meglio, di diverso dall’amore immenso che le davi ogni giorno. Dai messaggi, dalle chiamate che la riempivano perché ti mancava. Dalle vocine che facevi quando era triste, solo per strapparle un sorriso… e ogni volta ci riuscivi. Voi, un amore che durerà per sempre, in eterno”.