“Con i referendum non stiamo cancellando solo leggi fatte dalla Destra ma stiamo cancellando anche leggi di Governi che dicevano essere di Sinistra o di Centrosinistra”. Lo ha detto il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, ad Avola  nel corso del suo intervento alla manifestazione organizzata dalla Camera del lavoro di Siracusa in occasione del 55esimo anniversario dello Statuto dei lavoratori.

L’attacco ai Governi

“Questa è la verità – ha detto Landini – ed è sotto gli occhi di tutti e negli ultimi 25 anni i vari Governi che in questo paese ci sono stati, di destra, di sinistra, di centro, giallorossi, gialloverdi, tecnici, hanno avuto questa caratteristica. Voglio essere chiaro: questi attacchi – ha aggiunto Landini – ai diritti non sono venuti solo da una parte politica, io penso che ci sia stato un arretramento politico generale in questi 25 anni”.

“Passata l’idea che la flessibilità era bella”

“Se vogliamo essere onesti, quello che è avvenuto alla fine degli anni 90 ad oggi, è stato progressivamente un attacco ai diritti del lavoro dietro l’idea che la flessibilità era bella, che per poter fare crescere il paese bisogna essere flessibili, consentendo alle imprese di agire senza vincoli sociali. E’ cambiata la cultura politica che aveva portato allo Statuto dei lavoratori, secondo cui prima del mercato e dei profitti venivano i diritti, invece adesso è passato il concetto che il lavoro è una merce, che può essere comprata e venduta e le persone devono adattarsi alla legge del mercato”.

I referendum

Il segretario nazionale della Cgil ha invitato a partecipare al referendum dell’8 e del 9 giugno. “Per ottenere – ha detto Landini – il risultato non è sufficiente che vincano i Sì, occorre superare il quorum, vuol dire portare a votare più 25 milioni di persone, altrimenti quelle leggi non le cambi. Aver scelto una strada, che è difficile, io vedo la possibilità di raggiungere questo obiettivo perché vedo crescere la consapevolezza della gente che è utile andare a votare.”