Mariasole Di Lorenzo

Mariasole Di Lorenzo è una comunicatrice in formazione con radici nel giornalismo e lo sguardo proiettato verso le relazioni internazionali.

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Da sei mesi il Consiglio degli Studenti dell’Università degli Studi di Palermo è paralizzato. Una situazione che sta compromettendo la rappresentanza studentesca, impedendo all’organo di svolgere le sue funzioni fondamentali e di incidere sulle scelte che riguardano la comunità universitaria. In tale scenario suscita diversi interrogativi l’insolito comportamento del SEVOC – il Settore per la Coordinazione degli Organi Collegiali – che sembra ignorare sistematicamente le comunicazioni ufficiali di una parte dell’organo, favorendone un’altra.

Secondo quanto stabilito dal regolamento del Consiglio degli Studenti, la Presidenza deve essere attribuita tramite elezioni convocate dalla Commissione Elettorale. Seguendo esattamente questa procedura, nei mesi scorsi la Commissione Elettorale ha condotto i lavori che hanno portato all’elezione della Consigliera Giulia D’Aleo a Presidente del Consiglio degli Studenti. Da quel momento, però, il Consiglio non ha mai realmente ripreso la sua attività: alcuni studenti eletti nell’organo non hanno mai riconosciuto D’Aleo come Presidente legittima. Ogni tentativo di convocare una seduta – anche quando sostenuto formalmente da un quarto dei consiglieri, come previsto dall’articolo 15 del regolamento – è rimasto senza esito. Le convocazioni trasmesse dalla Presidente D’Aleo non vengono protocollate né ricevono alcun riscontro dagli uffici competenti, una vicenda che pone l’accento sull’operato del Settore Organi Collegiali.

Atteggiamento ben diverso rispetto a quello adottato nei confronti del Consigliere Giuseppe Fauci, che lo scorso febbraio ha convocato una seduta, autoproclamandosi Presidente, come riportato da diversi consiglieri. Un atto avvenuto in totale assenza della Commissione Elettorale e dunque non previsto dal regolamento. Ciononostante, le sue comunicazioni vengono regolarmente accolte e trasmesse dal SEVOC, che di fatto legittima una figura non formalmente designata.

“Stiamo assistendo a un ribaltamento delle regole, dove chi ha titolo per esercitare le funzioni presidenziali viene ignorato, mentre chi non ne ha, assume poteri che non gli spettano. Negli ultimi mesi ho più volte provato a rimettere in funzione il Consiglio ma ogni tentativo è risultato vano”, afferma Giulia D’Aleo. “Il silenzio del SEVOC su tutte le mie convocazioni è inaccettabile. Chiediamo solo il rispetto del regolamento.”

L’episodio più recente di questa sequenza di eventi si è verificato il 5 giugno, quando quattro consiglieri hanno presentato una richiesta formale alla Consigliera D’Aleo per la convocazione di una seduta del Consiglio degli Studenti. La comunicazione è stata immediatamente trasmessa dalla Consigliera D’Aleo agli uffici competenti, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Diverse ore dopo, la stessa richiesta è stata inoltrata da Giuseppe Fauci, con la sola modifica della data. In questo secondo caso, tuttavia, il SEVOC ha proceduto immediatamente alla convocazione, riportando la dicitura “D’ordine del Presidente Sig. Giuseppe Fauci”, decisione che non trova riscontro in alcun atto ufficiale.

Una dinamica che, secondo molti osservatori, rischia di creare un precedente molto pericoloso. “Siamo davanti a un cortocircuito istituzionale, dove un ufficio tecnico, con le sue azioni, rischia di danneggiare il naturale funzionamento dell’organo”, ha commentato Dario Saverino, Presidente dell’associazione studentesca Vivere Ateneo. “Il Consiglio è bloccato da sei mesi, nessuna posizione ufficiale viene presa e continuano i giochetti di poltrone mentre l’Ateneo attende che il Consiglio degli Studenti intraprenda i lavori in vista della valutazione ANVUR.”

In un contesto universitario che dovrebbe essere fondato su trasparenza, democrazia e rispetto delle istituzioni, quanto sta accadendo nel Consiglio degli Studenti rappresenta un segnale allarmante. La paralisi continua, mentre gli studenti aspettano ancora risposte concrete. Un impasse che danneggia l’intera comunità universitaria.


Luogo: Università degli studi di Palermo, Piazza Marina , 61, PALERMO, PALERMO, SICILIA

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