Stop alle attività in alcuni settori produttivi durante le ore più calde nelle giornate e nelle aree ad alto rischio per le elevate temperature. È quanto prevede un’ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e che resterà in vigore fino al 31 agosto.

Quando scatta il divieto e per chi

Il divieto riguarda le aziende agricole, florovivaistiche, edili (e affini) e le cave. Lo stop scatterà dalle 12,30 alle 16 nelle aree e nei giorni in cui verrà segnalato, nella fascia oraria, un livello di rischio “alto” dalla mappa “Lavoratore al sole e attività fisica intensa” disponibile sul sito internet del progetto Worklimate 2.0 dell’Inail.

Ordinanza analoga a quella dello scorso anno

“Abbiamo voluto riproporre anche quest’anno l’ordinanza – spiega il presidente Schifani – perché non possiamo restare indifferenti davanti ai rischi estremi causati dal caldo, soprattutto per chi lavora all’aperto e senza protezioni. Questo provvedimento è un atto di civiltà e rispetto nei confronti dei lavoratori per proteggerli e prevenire tragedie annunciate. È una misura concreta, basata su dati scientifici, che richiede la massima collaborazione da parte delle imprese e dei datori di lavoro. La sicurezza non può e non deve essere mai considerata un optional”.

Esentati soccorritori e Protezione civile

In caso di interventi di pubblica utilità, di protezione civile o di salvaguardia dell’incolumità, l’ordinanza non verrà applicata alle amministrazioni, ai concessionari di pubblico servizio e ai loro appaltatori, anche se i datori di lavoro dovranno intervenire con specifiche misure organizzative e operative per tutelare il personale.

I primi allerta 2025 già lanciati dalla Protezione civile

I primi allerta ondate di calore della stagione in Sicilia sono già stati lanciati in questi giorni anche se ancora non c’è stato un allerta rosso. La Protezione civile regionale ha pubblicato martedì l’avviso n.122, valido dalle 0.00 del 25 giugno e per le successive 24 ore quindi per tutto oggi.

Per la città di Palermo l’avviso prevedeva un rischio di ondate di calore di livello 1 (colore giallo) ed una temperatura massima percepita di 33 gradi centigradi nella giornata di ieri con un innalzamento al livello 2 (colore arancione) ed una temperatura massima percepita di 35 gradi per oggi, giovedì 26 giugno.

 Cisl plaude all’iniziativa “E’ quel che avevamo chiesto”

“Registriamo con favore l’ordinanza emanata oggi dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, di prevenzione dallo choc termico. Prendiamo atto che è stata raccolta dal governo regionale la necessità di una riorganizzazione delle modalità lavorative e organizzative in presenza di appalti pubblici” commenta il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, commentando il provvedimento varato oggi dal presidente della Regione Siciliana.

“Chiaramente le necessarie riorganizzazioni delle modalità operative e lavorative dovranno passare dal confronto con le sigle sindacali – aggiunge La Piana – così come è ormai imprescindibile che si avvii la concertazione con il governo regionale in particolare sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, perché servono interventi strutturali, non misure spot, positive se in forma temporanea ma inadeguate per affrontare quella che oggi è un’emergenza”.

Uila: “Buona notizia ma servono i controlli”

“E’ una buona notizia che il presidente della Regione Sicilia, rispondendo all’appello lanciato anche dalla Uila nelle scorse settimane, abbia firmato oggi l’ordinanza salvavita per le lavoratrici e i lavoratori di settori, quale quello agricolo, a più alto rischio di shock termico. Adesso, però, chiediamo controlli sulle imprese-pirata che non rispetteranno questa disposizione, così come ignorano le norme su sicurezza e dignità del lavoro, a tutto svantaggio anche delle aziende sane” afferma il segretario generale della Uila Sicilia, Nino Marino.

L’esponente sindacale aggiunge: “Dopo Puglia e Lazio, Calabria e Umbria, pure la nostra Regione ha rinnovato una misura che vieta pure per questa stagione estiva e sino al 31 agosto ogni attività lavorativa in campi e serre nelle ore di punta delle giornate con allerta per ondate di calore. Al presidente Schifani diamo atto di avere mostrato sensibilità rispetto alle nostre segnalazioni e alle nostre richieste, rimaste invece senza risposta con precedenti amministrazioni. È opportuno, peraltro, che l’ordinanza sia stata anticipata rispetto allo scorso anno, quando era stata emanata il 17 luglio”.

“Ovviamente – conclude Nino Marino – è necessario adesso che la direttiva sia fatta applicare. Proprio per questo sollecitiamo ispezioni, anche a salvaguardia delle tantissime aziende virtuose che comprendono quanto tutelare le risorse umane sia loro interesse primario. Con queste imprese ormai da tempo dialoghiamo proficuamente negli enti bilaterali di comparto, favorendo altresì l’adozione di ogni strumento legale quale, ad esempio, l’accesso alla cassa integrazione guadagni ordinaria, consentita dalle leggi in vigore nel caso di sospensione lavorativa per temperature elevate anche solo percepite. A tutti gli imprenditori agricoli, infine, ribadiamo gli obblighi previsti dal Testo unico su Salute e Sicurezza dei lavoratori in materia di valutazione del rischio microclima e adozione di misure preventive e protettive utili a eliminare o limitare le minacce da stress termico”.