Nella tarda serata di ieri, lunedì 7 luglio, a San Marco Evangelista, piccolo comune alle porte di Caserta, un 26enne di Napoli, residente nel quartiere di Secondigliano, è stato ucciso a coltellate, mentre un 24enne, anch’egli napoletano, versa in gravi condizioni.
L’episodio è avvenuto intorno alle 22 in una piazzetta di viale Libertà. I carabinieri hanno fermato due sospetti, padre e figlio, mentre le indagini proseguono per chiarire le dinamiche e il movente dell’accaduto.
Dinamica dell’aggressione
Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, lo scontro è scoppiato tra un gruppo di giovani di San Marco Evangelista e un gruppo proveniente da Secondigliano, quartiere periferico di Napoli. La discussione, iniziata per motivi ancora non chiariti, è rapidamente degenerata in violenza. Durante la rissa, un aggressore avrebbe estratto un’arma da taglio, colpendo mortalmente il 26enne, identificato come Stefano Margarita, e ferendo gravemente il 24enne. Entrambi sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, ma per Margarita non c’è stato nulla da fare: è deceduto poco dopo l’arrivo a causa delle gravi ferite riportate. Il secondo giovane, le cui condizioni sono definite gravi, rimane sotto stretta osservazione medica. Un terzo giovane, un minorenne, sarebbe stato coinvolto, ma non sono emersi ulteriori dettagli sul suo ruolo.
Intervento delle forze dell’ordine
L’allarme è stato dato dai residenti, allertati dalle urla provenienti dalla piazzetta di viale Libertà. Due pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Caserta, insieme a unità della Polizia di Stato, sono intervenute rapidamente sul posto, trovando però la scena già deserta, ad eccezione delle vittime. I soccorsi del 118, con ambulanze rianimative, hanno tentato di salvare i due giovani, ma il 26enne non ce l’ha fatta. Le forze dell’ordine hanno immediatamente avviato le indagini, acquisendo le testimonianze dei presenti e le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, che potrebbero rivelarsi determinanti per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
Tensione all’ospedale di Caserta
La tragedia si è estesa oltre la piazzetta. All’ospedale di Caserta, dove sono stati trasportati i feriti, si sono radunati familiari e amici della vittima, creando momenti di forte tensione con il personale sanitario. Secondo quanto riportato, solo l’intervento tempestivo di carabinieri e polizia ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente, garantendo la sicurezza del personale medico e riportando la calma.
Due fermi: padre e figlio sospettati
Un importante sviluppo nelle indagini è arrivato nelle ore successive, con il fermo di due uomini, padre e figlio, accusati dell’omicidio e del ferimento. I due, residenti a San Marco Evangelista, sono stati individuati grazie alle prime indagini dei carabinieri, che hanno analizzato le immagini delle telecamere e raccolto testimonianze. Non è ancora chiaro il ruolo esatto dei fermati nella vicenda, ma il loro fermo rappresenta un passo avanti verso l’identificazione dei responsabili. La caccia all’aggressore, inizialmente descritta come aperta, sembra dunque aver portato a risultati concreti, anche se le autorità continuano a lavorare per chiarire ogni aspetto della vicenda.
Un movente legato alla droga?
Sebbene le cause della rissa non siano ancora state chiarite, diverse fonti suggeriscono che l’episodio potrebbe essere legato a un regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di stupefacenti. La piazzetta di viale Libertà, teatro della tragedia, è nota come un’area dove si registrano attività legate al traffico di droga, in particolare di hashish. Gli inquirenti stanno esplorando l’ipotesi che lo scontro possa essere scaturito da debiti o rivalità tra gruppi rivali. Tuttavia, al momento, si tratta di ipotesi che richiedono conferme ufficiali.






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