In 350mila fra palermitani e turisti hanno festeggiato Santa Rosalia e la storia del suo miracolo avvenuto dopo la morte della santa eremita quando le sue ossa furono portate in processione per la città ammantata dal velo nero della morte.
Per la 401esima volta si è rinnovata quella festa che poco ha di religioso e molto di popolare che ricorda i, motivi della devozione quelli della leggenda. Due i carri di quest’anno ma sempre la stessa la storia messa in scena ion attesa dell’arrivo del 15 luglio quando la festa “pagana” lascerà il posto alla processione religiosa ma non senza aver prima celebrato la santa, il suo trionfo, i petali di rosa, il sindaco sul carro con la fatidica frase “Viva palermo e santa Rosalia”, la liberazione, i giochi d’artificio a mare.
Lorefice, “Serve rigenerazione morale di Palermo”
E se il rito laico racconta di festa, spettacoli e cibi tradizionali, tocca all’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice riportare queste giornate del Festino nel loro alveo naturale, quello religioso e spirituale. Da sempre attento alle fragilità, ai drammi ed alle contraddizioni del capoluogo siciliano, Lorefice, nella sua Omelia lancia un appello alla ricerca del bello. Una ricerca che nasce dalla coscienza individuale e dal senso di responsabiltà.
L’Arcivescovo invoca una rigenerazione culturale sociale e morale di Palermo che – citando Papa Benedetto decimo sesto – passa non soltanto dagli strumenti giuridici ma anche da un rinnovamento etico e spirituale. Quella ricerca della bellezza supplicata da Lorefice è l’eco delle mille criticità di una Palermo che deve fare i conti con i drammi della violenza giovanile e degli assalti agli esercizi commerciali nel centro storico. Una preoccupante escalation di micro criminalità, tale da suggerire al Sindaco di Palermo Roberto Lagalla di prendere carta e penne e chiedere aiuto al Prefetto Massimo Mariani per un intervento da parte dello Stato. Per una notte si farà festa a Palermo, sperando che Santa Rosalia poggi ancora una volta la sua mano miracolosa sulle pestilenze di questa meravigliosa ed irredimibile città.
Le tappe del Festino 2025
Quest’anno il Festino ha proposta una parte inedita del racconto su Rosalia che si snoda in cinque tappe e avvolge il Cassaro in un racconto fatto di musica, canti, luci. una festa “Crossmediale”, pensata come un viaggio narrativo e sensoriale, fatto di parole, musica e videomapping, un racconto che si svolge in alto, visibile per tutti, che rinnova la tradizione non negandola, ma riscrivendola con linguaggi contemporanei. È un omaggio a tutti quegli artisti che, nei secoli, hanno fatto di Palermo un’opera vivente, e alla bellezza come gesto che salva. Ogni tappa è infatti ispirata da un’opera d’arte legata a Palermo.
Video racconto di Anna Follari






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