Mettere in rete esperienze, patrimoni e visioni migliorando la governance museale. E’ Il cuore del progetto Mir– Musei in Rete,  un progetto selezionato dall’Università La Sapienza di Roma e finanziato con fondi europei del Pnrr. Promosso dalla Fondazione MeNo e avviato in partnership con Anci Sicilia, l’Università degli studi di Palermo e tre aziende del settore turistico, Musei in Rete ha una finalità: rafforzare l’identità culturale mettendo in risalto quei piccoli patrimoni locali poco conosciuti.

“L’esigenza nasce dall’aver saputo di questa fantastica rete creata da Anci Sicilia, una opportunità offerta dal Prnn attraverso il bando della Sapienza di Roma – ha spiegato Roberto Albergoni, presidente Fondazione MeNo – Abbiamo creduto fosse la cosa più giusta lavorando, non solo sul patrimonio che in Sicilia è già assolutamente consolidato, ma fare in modo che i musei diventino un motore culturale di questi piccoli centri e sostenendo questo lavoro della rete che può risolvere per i musei tutti quei problemi di governance, di comunicazione che le piccole realtà comunali spesso non riescono ad affrontare. Il contributo dell’università e dei partner è essenziale e siamo convinti che questo sia l’inizio di un percorso e una opportunità per questi piccoli comuni”.

Il progetto Mir

Un sistema digitale innovativo, sei musei comunali pilota, oltre duecento realtà coinvolte e un obiettivo ambizioso: rilanciare il patrimonio culturale diffuso nei piccoli centri siciliani e farne un motore di sviluppo locale. Il progetto Mir, Musei in Rete nasce dalla convinzione di Fondazione MeNo che occorra fare rete anche nella progettazione, evitando la frammentazione dei fondi, per generare processi di sviluppo solidi e duraturi.

“È un progetto che sta proseguendo con grande entusiasmo, non solo da parte dei sindaci coinvolti, ma anche di chi, grazie a questo percorso, ha avuto l’occasione di scoprire luoghi e musei poco conosciuti – ha dichiarato Mario Alvano, segretario generale di Anci Sicilia – parliamo di circa duecento musei comunali che, prima della nascita della Rete, ricevevano poca attenzione. Oggi, invece, grazie a questo progetto, possiamo mettere in campo azioni concrete: dalla comunicazione alla valorizzazione del patrimonio, dal potenziamento dell’accessibilità al miglioramento dell’organizzazione interna delle strutture museali. Un cambiamento reale, che rende questi spazi culturali più visibili, più fruibili e più centrali nella vita delle comunità”.

Il progetto MIR si propone di lavorare allo sviluppo della piattaforma digitale in progress www.musei-sicilia.it/ creando contenuti multimediali georeferenziati e strategie di sviluppo utili alla rete nella sua interezza e, in particolare, a 6 musei pilota: il MUSEBARCH di Geraci Siculo (Pa), il Museo dell’Immaginario verghiano di Vizzini (Ct), il Museo del Costume e della Moda siciliana di Mirto (Me), il Museo della Ceramica di Santo Stefano di Camastra (Me), il Museo Civico di Palazzo della Signoria a Caltabellotta (Ag) e il Maca di Alcamo (Tp).

La piattaforma Rete dei Musei

All’interno della piattaforma Rete Dei musei comunali, ideata da Anci Sicilia, il progetto Mir realizzerà una serie di azioni a favore dei comuni selezionati che saranno rese pubbliche sul sito in autunno: creazioni di materiali multimediali, ideazioni di percorsi culturali e pacchetti turistici esperienziali, scannerizzazione e fruizione in 3D di elementi delle collezioni esposte nei musei e altre azioni fondamentali di comunicazione come la realizzazione di brochure, oltre ad un sistema di recensioni e valutazione.

“Siamo qui per sostenere il progetto della rete dei musei della Sicilia. E’ importante avere consapevolezza di quali possano essere i modelli di governance efficaci. Per questo noi abbiamo ipotizzato uno studio sul campo per verificare qual è il modello nel caso in specie che possa meglio coordinare le attività e rendere più efficaci la promozione del territorio” ha concluso Marcantonio Ruisi, professore ordinario del dipartimento Seas dell’Università degli studi di Palermo.