Dopo 48 ore di passione e tensione alle stelle, a Palazzo dei Normanni c’è chi commenta il finale d’aula con una battuta, ricordando la ricorrenza di oggi: “Manovra approvata? E’ il miracolo di San Gaetano“.

Di fronte a una maggioranza in tutt’altro affaccendata, è stato il presidente Schifani a prendere in mano il pallino, con una mossa che ha ulteriormente acceso gli animi: il ricorso alla tagliola. Non era mai successo nella storia dell’Assemblea che si ricorresse all’art. 98 quinquies che ha impedito gli interventi dei deputati sulle norme disinnescando l’ostruzionismo. Persino una parte della maggioranza, andata a ruota del governatore, ha vacillato, mentre Pd e M5s hanno usato parole dure, accusando il governo di atteggiamento fascista e dittatoriale. In questo clima incandescente che faceva presagire il peggio per l’esito finale della manovra ter – l’opposizione sull’Aventino e la maggioranza a pezzi – è stato di nuovo Schifani a sparigliare le carte. Dopo il bastone il governatore ha usato la carota, consapevole di dover prendere in mano le redini per non lasciare più spazio ai franchi tiratori della sua maggioranza che avevano sgambettato il governo.

E’ così, prima del rush finale di stamattina, Schifani ha avuto un lungo colloquio con il capogruppo del Pd, Michele Catanzaro e non solo. Un gesto indigesto da alcuni esponenti del centrodestra. La svolta si è vista subito: alla ripresa dei lavori parlamentari, il clima è stato completamente diverso. La norma sulle liste d’attesa, pronta a essere impallinata dai franchi tiratori, è passata senza alcun problema con una riscrittura del governo che ha teso la mano a Pd e M5s e più fondi per i ristori alle vittime degli incendi. Nessun voto segreto e avanti spediti. Pazienza per la norma sull’acquisto dell’immobile di via Cordova a Palermo (13,5 milioni) cassata con voto segreto e col governo che si è rimesso al volere dell’aula. Dei 35 milioni a disposizione dei deputati per misure a favore dei territori se ne parlerà a settembre, assieme ai tanti emendamenti aggiuntivi e alle norme per i consorzi di bonifica e gli Asacom. Forse la pausa estiva servirà a raffreddare un po’ gli animi di chi nel centrodestra ha mostrato insofferenza, parlando di rimpasto in giunta e nomine mentre in aula il governo si giocava la partita sulla manovra.

Ecco cosa prevede la manovra

La nuova manovra finanziaria predisposta dal governo Schifani, approvata oggi dall’Assemblea regionale siciliana, mette sul tavolo 339 milioni di euro per affrontare alcune delle sfide più urgenti della Regione, con un’attenzione particolare all’emergenza idrica, al sostegno agli enti locali e al sistema sanitario. Uno dei punti cardine riguarda proprio la crisi idrica: vengono destinati 11 milioni alla protezione civile per far fronte alla siccità e agli eventi calamitosi, mentre 32 milioni saranno impiegati per garantire il funzionamento dei dissalatori a Trapani, Gela e Porto Empedocle. Ulteriori risorse, pari a 6,2 milioni, andranno alla progettazione di interventi nelle dighe.

Per aiutare i Comuni a far fronte ai maggiori costi nella gestione dei rifiuti, sono stati stanziati 45 milioni, premiando con una quota maggiore (25 milioni) quelli che hanno raggiunto almeno il 60% di raccolta differenziata. Sempre agli enti locali sono destinati 15 milioni per progetti di videosorveglianza e oltre 8 milioni per l’acquisto di nuovi scuolabus. C’è spazio anche per la manutenzione del territorio: 55 milioni andranno alla riqualificazione straordinaria delle strade provinciali e 5 milioni serviranno per interventi nelle scuole pubbliche.

Particolare rilievo viene dato anche alla spesa sociale. Rifinanziata la linea B della legge sulla povertà: agli enti che si occupano di accoglienza e ricovero di indigenti vengono destinati 3 milioni di euro. Il fondo per le persone con disabilità viene incrementato di altri 10 milioni, a dimostrazione di un impegno crescente sul fronte dell’inclusione. Infine, un investimento strategico da oltre 66 milioni, distribuito nel prossimo triennio, sarà dedicato alla sanità. L’obiettivo è chiaro: ridurre i tempi di attesa e rendere i servizi più accessibili a tutti i cittadini.

Pellegrino (Fi), determinante regia politica di Schifani

“L’approvazione della finanziaria ter da parte dell’Ars rappresenta un chiaro segnale politico: nonostante l’ostruzionismo delle opposizioni, il governo regionale ha portato avanti una manovra di ampio respiro, che trasforma bisogni reali in interventi concreti per cittadini, enti locali e territori”. Lo dice Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all’Ars, che sottolinea come “l’esperienza parlamentare del presidente Schifani, che ha suggerito l’attuazione del regolamento nella parte che prevede la cosiddetta “tagliola” per contrastare l’ostruzionismo, ha reso del tutto vano l’atteggiamento dilatorio delle opposizioni, privo di proposte costruttive. I risultati raggiunti dimostrano invece la serietà e la determinazione del Governo nel dare risposte ai siciliani”. “La manovra – prosegue Pellegrino – interviene su settori strategici, con oltre 40 milioni per ridurre le liste d’attesa in sanità, 25 milioni per inclusione scolastica e disabilità, 4 milioni contro la povertà, 45 milioni ai Comuni per la gestione dei rifiuti, 55 milioni per la sicurezza delle strade provinciali, e 15 milioni per il potenziamento della videosorveglianza urbana. A ciò si aggiungono risorse fondamentali per trasporto scolastico, Protezione Civile, emergenze ambientali, dighe e infrastrutture idriche”. Dal capogruppo azzurro viene infine l’apprezzamento per il ruolo “di regia politica svolto dal presidente Schifani, la cui presenza costante e capacità di ascolto hanno permesso di tradurre le istanze territoriali in una legge finanziaria equilibrata, concreta e orientata al benessere delle comunità locali”.

Movimento 5 Stelle “Bloccato il fondo-mancette della maggioranza”

“Con la manovra-ter va in archivio una delle pagine più buie dell’Ars, ma nonostante il bavaglio alle opposizioni, messo con la vergognosa ‘tagliola’ mai prima d’ora applicata a Sala d’Ercole, il governo esce notevolmente ridimensionato. Lo dimostrano le numerose bocciature dell’esecutivo, che non è riuscito a portare a casa nemmeno il fondo mancette con le risorse a disposizione dei deputati della maggioranza. Schifani deve capire che all’Ars la strada per il suo governo è in salita. O porta in aula le norme che i siciliani aspettano, o può mettere in conto altre sonore batoste, visto che non controlla più gran parte della sua maggioranza”.

Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.

“Anche con questa mini-finanziaria – continua De Luca – il governo ha perso l’occasione per dare le risposte giuste ai siciliani, e quelle poche che sono arrivate sono giunte in misura del tutto insufficiente, vedi i ristori per gli incendi e il fondo povertà che noi abbiamo fatto incrementare. Discutibili pure le misure messe in campo per le liste d’attesa, che non appaiono sufficienti. Vanno ripensate e vanno ripensate bene. Schifani, in questo ambito, faccia una seria verifica sui direttori generali che lui stesso ha nominato, per capire chi e perché non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare”.

Cuffaro, un plauso al governo regionale

“Un plauso al governo regionale e un merito al Presidente Schifani che porta a casa il risultato dell’approvazione di una buona
finanziaria”. Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC.

“Se le opposizioni, con lo strumento del voto segreto e con il subdolo accordo di frange della maggioranza, bocciano l’articolo che prevedeva il sostegno all’editoria e quindi alla informazione e boccia, altresì, l’articolo che prevedeva il finanziamento dei laghetti agricoli per la raccolta delle acque utili per irrigare i terreni agricoli produttivi, credo che si sia smarrito il senso del bene comune e si stia minando il significato di un Parlamento che legiferi per risolvere i bisogni della gente. Non mi si dica che sono un indovino se dico ai siciliani quali sono i partiti e chi sono questi deputati”.

“Se un partito come il PD storicamente dalla parte dei lavoratori, in alleanza con i 5 Stelle e in combutta con Mpa e alcuni deputati chiamiamoli ‘giochettisti’, ostacolano, sino a bloccarla, la norma che prevede la stabilizzazione dei lavoratori precari dei Consorzi di Bonifica, mi viene di pensare che abbiano smarrito il senso della politica. Sappiano – prosegue Cuffaro – che la DC non si presterà alle voluttà di questi ‘giocarellisti’ e all’insensato agire dei partiti di opposizione”.

“La DC continuerà con convinzione e lealtà a sostenere il Presidente Schifani e farà la sua parte per difendere la buona politica,
l’interesse della Sicilia e quel che rimane del prestigio del Parlamento”, conclude.

Gruppo Mpa-Gs Ars, manovra concreta e orientata a territorio

“Una manovra concreta e orientata al territorio, che tiene insieme emergenze, fragilità e sviluppo. Frutto di un lavoro condiviso, in cui il gruppo Mpa-Grande Sicilia ha dato un contributo decisivo con proposte ed emendamenti mirati al bene della Sicilia”. Così i deputati regionali del gruppo Mpa-Grande Sicilia Roberto Di Mauro, Ludovico Balsamo, Giuseppe Carta, Giuseppe Lombardo, Gianfranco Miccichè commentano l’approvazione della manovra con interventi concreti per affrontare emergenze e rilanciare la Sicilia. Il gruppo parlamentare sottolinea alcune delle misure. Per fronteggiare la grave crisi idrica sono stati stanziati fondi per la messa in funzione degli impianti di dissalazione di Trapani, Gela e Porto Empedocle: 9,9 milioni nel 2025, 25,3 milioni nel 2026 e 32 milioni nel 2027. A questi si aggiungono oltre 6 milioni di euro per interventi urgenti sulle dighe siciliane.

Venticinque milioni di euro andranno a supportare i bilanci dei comuni costretti a trasferire i rifiuti fuori regione, mentre ulteriori 20 milioni sono stati stanziati come premialità per i comuni virtuosi nella raccolta differenziata, che abbiano superato il 60%. Quaranta milioni per ridurre le liste d’attesa. Particolare attenzione è stata riservata alla sanità, con lo stanziamento di 40 milioni di euro nel 2025 per prestazioni aggiuntive di medici e infermieri, al fine di abbattere le liste d’attesa. Priorità sarà data ai malati oncologici e ai disabili gravissimi. Il fondo per la disabilità viene potenziato con ulteriori 10 milioni di euro per ciascun anno dal 2025 al 2027. Tuttavia, è stato evidenziato che tali risorse non bastano a coprire tutte le richieste per l’assegno di cura, motivo per cui è stato presentato un ordine del giorno per un ulteriore incremento del fondo. Rifinanziata con 5 milioni di euro la legge contro la povertà approvata a giugno. In tema di sicurezza, sono stati destinati 15 milioni per l’installazione di sistemi di videosorveglianza nei comuni siciliani. Nel settore dell’istruzione sono previsti 8,3 milioni di euro per l’acquisto di nuovi scuolabus, soddisfacendo 126 richieste da parte dei comuni, soprattutto delle aree interne. Oltre 5 milioni saranno invece destinati a interventi straordinari di manutenzione nelle scuole pubbliche. Infine, 55 milioni di euro sono stati stanziati per la manutenzione delle strade provinciali, con priorità alle aree interne della Sicilia.