Non accenna a fermarsi la polemica sulla sanità siciliana. Dopo i botta e risposta sulle condizioni strutturali degli ospedali e dopo la polemica sul 118 con ambulanze insufficienti ma soprattutto in piena carenza di personale a iniziare dai medici, arriva anche l’attacco del centro studi di Italia Viva firmato dal prof Antonio Craxì.

Faraoni sembra Alice nel Paese delle meraviglie

“Con candore disarmante, l’assessora Faraoni ha dichiarato ‘Il servizio 118 vive un momento di grande difficoltà’ . Osservazione che qualsiasi cittadino siciliano avrebbe potuto fare guardando le cronache quotidiane” dice proprio Antonio Craxì, del Centro studi di Italia Viva Sicilia.

“Ma detta da chi ha la responsabilità politica e gestionale del sistema sanitario, suona come una stonatura assordante”.

I numeri ribaditi da Craxì

“I numeri parlano chiaro: nelle ambulanze, su 590 medici, ce ne sono 410. Su 252 ambulanze, solo 108 sono medicalizzate. Gli equipaggi escono incompleti, con autista e infermiere, invece dei tre operatori previsti. I bandi annuali per medici vanno deserti: condizioni di lavoro e indennità non attraggono nessuno. Che l’assessora si limiti a fare la cronista dei disastri, invece che la regista delle soluzioni, è un lusso che la Sicilia non può permettersi. Alice può rimanere nel suo Paese delle Meraviglie, nel suo mondo parallelo, popolato da dichiarazioni ovvie e meraviglia di fronte a ciò che è lampante da anni. La Sicilia, invece, ha bisogno di amministratori concreti, che sappiano raddrizzare le linee storte della sanità e riportare il 118 al suo vero compito: salvare vite, non produrre alibi”, conclude.

Cosa aveva detto Faraoni

“Il servizio di emergenza-urgenza 118 in Sicilia vive un momento di grande difficoltà – aveva ammesso l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni – La carenza cronica di medici d’urgenza su tutto il territorio nazionale, a cui si aggiungono le assenze per ferie e malattie del restante personale, crea problemi innegabili, su cui è indispensabile intervenire in maniera organica, per dare adeguate risposte alla nostra utenza. Dobbiamo lavorare a una riorganizzazione complessiva dei servizi di emergenza”.