Droni non identificati hanno sorvolato la base militare di Karup, la più grande della Danimarca.

È accaduto tutto nella serata di ieri. Intorno alle 20:15. A confermare l’episodio è stato Simon Skelsjaer, ufficiale della polizia danese, che ha dichiarato: “Posso confermare che c’è stato un episodio intorno alle 20:15 di ieri che è durato alcune ore. Uno o due droni sono stati osservati all’esterno e sopra la base”. Non sono stati abbattuti né intercettati.

La base di Karup, che si estende su circa 3.000 ettari, non è un luogo qualsiasi. È il cuore operativo delle forze armate danesi, sede di:

  • Tutti gli elicotteri militari del Paese;
  • Il centro di sorveglianza dello spazio aereo;
  • La scuola di volo;
  • Diversi comandi e funzioni di supporto.

Karup condivide inoltre le piste con l’aeroporto civile di Midtjylland, che è stato brevemente chiuso durante l’episodio. Nessun volo è stato interessato, dal momento che in quell’orario non erano previsti decolli o atterraggi.

Un attacco ibrido? Copenaghen accusa Mosca

Non si tratta di un caso isolato. Gli avvistamenti di droni nei cieli danesi si sono moltiplicati negli ultimi giorni, coinvolgendo diversi siti militari in tutto il Paese. A definire la natura di questi eventi è stato direttamente il primo ministro danese Mette Frederiksen, che ha parlato di “attacchi ibridi”, riferendosi a una forma di guerra non convenzionale. E, senza mezzi termini, ha puntato il dito contro la Russia: “C’è un Paese importante che rappresenta una minaccia per la sicurezza dell’Europa ed è la Russia”. Una posizione rafforzata dalle parole del ministro della Difesa danese Troels Lund Poulsen, secondo il quale: “I voli sembrano essere opera di un attore professionista”. Mosca ha però negato con fermezza qualsiasi coinvolgimento, definendo gli incidenti “una provocazione messa in scena”, secondo quanto pubblicato dalla sua ambasciata a Copenaghen.

Un fronte più ampio: Norvegia e Paesi baltici sotto pressione

Non solo Danimarca. Anche in Norvegia, proprio nella stessa notte, sono stati segnalati “possibili avvistamenti di droni” nei pressi della base militare di Ørland, la più importante del Paese, dove sono schierati i caccia F-35. Il portavoce del quartier generale norvegese, Brynjar Stordal, ha confermato che “gli avvistamenti sono probabilmente di droni, ma l’indagine scoprirà di cosa si trattava. Per ora lo gestiamo come un avvistamento di drone”.

Nel frattempo, negli scorsi giorni, diversi aeroporti danesi sono stati chiusi temporaneamente in seguito a osservazioni simili, facendo temere un attacco coordinato in più aree sensibili.

Il quadro si inserisce in una tensione crescente sul fianco est dell’Europa, dopo incursioni di droni in Polonia e Romania e la violazione dello spazio aereo estone da parte di caccia russi. Episodi che, nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina, stanno alzando il livello di allerta in tutta l’Unione Europea.

Reazione danese: rafforzamento delle difese e supporto svedese

La Danimarca non è rimasta a guardare. Copenaghen ha accettato l’offerta della Svezia per l’impiego di tecnologie anti-drone, in vista dell’imminente vertice dell’Unione Europea previsto per mercoledì e giovedì. Un portavoce militare ha confermato che la presenza di droni è stata registrata in diversi siti militari, ma ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli per motivi di sicurezza.

In risposta alla minaccia crescente, il ministro della Giustizia danese Peter Hummelgaard ha dichiarato: “L’obiettivo degli attacchi è diffondere paura, creare divisione e spaventarci”.

Una nuova strategia europea: il “muro dei droni”

Il tema della difesa aerea è ormai prioritario a livello continentale. Proprio ieri, i ministri della Difesa di circa 10 Paesi europei hanno concordato la necessità di costruire il cosiddetto “muro dei droni”. Secondo il Commissario europeo per la Difesa Andrius Kubilius “dobbiamo muoverci rapidamente. E dobbiamo muoverci, prendendo spunto da tutte le lezioni dell’Ucraina e costruendo questo muro dei droni insieme a Kiev”. Anche la Danimarca ha recentemente annunciato l’acquisto di armi di precisione a lungo raggio, sottolineando come la Russia rappresenti una minaccia “per gli anni a venire”.

Perché la base di Karup è così strategica

Non è un caso che i droni abbiano sorvolato proprio Karup. Questa base militare rappresenta il cuore della difesa danese:

  • È il centro della sorveglianza dello spazio aereo nazionale;
  • Contiene strutture di comando;
  • Include scuole e supporti logistici;
  • Ospita elicotteri e capacità operative cruciali per la reazione rapida.

Un attacco o un’interferenza su questa base potrebbe significare un tentativo di sabotaggio informativo, spionaggio o intimidazione, tutti elementi tipici della cosiddetta guerra ibrida.

La decisione di non abbattere i droni che hanno sorvolato la base è probabilmente legata alla necessità di raccogliere dati e capire la natura della minaccia, piuttosto che intervenire con misure potenzialmente pericolose in una zona condivisa con un aeroporto civile.