Un’ondata di avvistamenti di droni ha costretto alla chiusura dell’aeroporto di Monaco e ha coinvolto anche una base militare belga. L’Unione Europea parla di rischio per tutti i Paesi membri.
Una notte insolita e carica di tensione in Germania e Belgio. L’aeroporto internazionale di Monaco di Baviera è rimasto chiuso per diverse ore, causando cancellazioni, ritardi e disagi per migliaia di passeggeri. Poche ore dopo, un’ondata di avvistamenti ha interessato anche la base militare di Elsenborn, nell’est del Belgio.
Monaco di Baviera: aeroporto bloccato per ore
Secondo quanto riferito dalla Bild online, nella sera di giovedì sono stati avvistati “diversi droni di grandi dimensioni” nello spazio aereo sopra l’aeroporto di Monaco.
Fonti della sicurezza parlano di “cinque o sei droni alati con un diametro di circa un metro”, uno dei quali con “un’ampia apertura alare”. Il numero esatto non è ancora stato determinato. La polizia è intervenuta rapidamente, ma al suo arrivo i droni “erano già scomparsi”.
La conseguenza è stata immediata:
- 17 voli in partenza cancellati;
- 15 voli in arrivo deviati;
- quasi 3.000 passeggeri bloccati a terra, ai quali sono stati distribuiti letti da campo, coperte e snack.
La provenienza dei droni resta ignota.
Belgio: 15 droni sopra una base militare
La stessa notte, intorno all’1:45, la polizia tedesca di Dueren ha segnalato la presenza di 15 droni che entravano nello spazio aereo provenendo dalla base di Elsenborn, nell’est del Belgio, al confine con la Germania.
L’emittente VRT ha riferito che anche un sistema di rilevamento della base militare ha confermato la presenza degli oggetti volanti. Elsenborn è un campo di addestramento dell’esercito belga, utilizzato per esercitazioni di tiro su un’area di 28 chilometri quadrati.
Il ministero della Difesa belga, tramite l’ufficio del ministro Theo Francken, ha dichiarato di aver avviato un’indagine interna:
“Il ministero della Difesa sta attualmente verificando la situazione e si pronuncerà al riguardo il prima possibile.” — Ministero della Difesa belga
La reazione dell’Unione europea
Gli avvistamenti hanno suscitato un forte allarme anche a Bruxelles. Il portavoce della Commissione europea per la Difesa, Thomas Regnier, ha sottolineato come episodi simili non possano più essere considerati casi isolati:
“L’avvistamento di droni in Belgio dimostra ancora una volta che l’intera Unione europea è a rischio. Siamo ovviamente consapevoli di ciò che sta accadendo nei nostri Stati membri”. — Thomas Regnier, Commissione europea per la Difesa
Secondo Regnier, non si tratta più solo di episodi che riguardano i Paesi “in prima linea” o sul fianco orientale dell’Europa.
“Se si considerano Belgio e Germania, non si parla più di Paesi del fianco orientale. Si parla dell’Unione europea nel suo complesso”.
Il portavoce ha ricordato che la presidente Ursula von der Leyen e il commissario Andrius Kubilius hanno più volte proposto una barriera anti-droni europea, capace di proteggere lo spazio aereo comune.
Un rischio crescente per la sicurezza europea
Gli episodi di Monaco e di Elsenborn hanno evidenziato due punti critici:
- la vulnerabilità delle infrastrutture civili, come gli aeroporti;
- i rischi per la sicurezza militare all’interno dei confini UE.
Gli esperti sottolineano che il numero crescente di droni, la loro autonomia e la difficoltà di tracciarli rendono questi episodi potenzialmente molto pericolosi, soprattutto se gli apparecchi fossero usati per scopi di spionaggio o sabotaggio.






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